Milan-Napoli: in campo la 'New Generation'
Una banda di “ragazzini” a San Siro, per una gara che vuol dire storia e tradizione. Gioventù premiata, in barba agli antichi retaggi che a fatica stanno lasciando spazio ai ragazzi. Coraggio e ambizioni viaggiano di pari passo nelle idee di Sarri e Montella, a loro modo inesperti, se osservati da prospettive diverse. Il primo si è affermato tardi, ha dovuto scalare l’Everest prima di arrivare in cima, l’altro è stato agevolato da una carriera maiuscola da calciatore ma è riuscito a guadagnarsi stima e complimenti da tecnico umile e preparato.
QUALCHE ASSENZA PESANTE - Amanti del bel calcio entrambi, legati dalla volontà di giungere al risultato attraverso la prestazione. Nessun compromesso e nessun privilegio riservato alla vecchia guardia: gioca chi sta meglio, senza distinzioni anagrafiche. E d’altronde sono i numeri a raccontare una verità incontrovertibile: il diavolo può vantare una delle rose più “acerbe” della serie A, con una media di 25.9 anni. Sesto posto per i rossoneri e decima posizione per il Napoli, fermo a 26.2 nelle statistiche redatte ad inizio stagione. I recenti movimenti di mercato (Pavoletti in azzurro e Storari in rossonero) hanno inevitabilmente innalzato la media ma resta evidente la precisa volontà di puntare sulla linea verde. Grandi assenti in casa rossonera due dei giovani più promettenti dell’intero campionato italiano di serie A, titolari in pianta stabile. Al centro della difesa mancherà per squalifica il classe ‘95 Alessio Romagnoli, appiedato dal giudice sportivo dopo il cartellino rosso rimediato nell’ultima gara con il Torino e per la medesima ragione non sarà del match il diciannovenne Manuel Locatelli, già faro della mediana disegnata da Montella.
GIOIELLI A CENTROCAMPO - Ci sarà invece Gianluigi Donnarumma, il portiere non ancora maggiorenne già oggetto del desiderio dei più importanti club italiani ed esteri. Dal Milan al Napoli, con le chiavi della mediana affidate al diciannovenne Amadou Diawara, pronto a riprendersi il posto assegnato a Jorginho nell’ultima gara di campionato con il Pescara. Il guineano, dopo l’apprendistato svolto nel retrobottega di Sarri, si è oramai imposto come colonna portante della mediana. Toccherà a lui al Meazza, simbolo della bella bella gioventù del nuovo Napoli, forse inesperto ma già consapevole della sua forza. Proprio come il Milan di Montella, esponente e promotore della sfida che sabato metterà di fronte le due anime della new generation.