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    Milan-Napoli, il pari che non serve a nessuno. Ma almeno Pioli può sorridere

    Milan-Napoli, il pari che non serve a nessuno. Ma almeno Pioli può sorridere

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Il pareggio (1-1) non serve a nessuno, ma il Milan è più contento del Napoli. Perchè interrompe la spirale negativa, progredisce nel gioco e nella consapevolezza di quanto si deve fare, alla fine si difende senza risparmio come chi sappia che dovrà mangiare altro pane duro. Il Napoli avrebbe meritato qualcosa di più, cioè una vittoria che, forse, avrebbe spazzato via la cappa di pessimismo che grava sulla squadra e, in parte, anche sul club. Invece resta densa, come il silenzio minaccioso del presidente De Laurentiis, come la faccia triste di Ancelotti, come il disagio di Callejon e Mertens, due pilastri in lento sgretolamento. Il campo non c’entra. C’entra il contratto che, al novanta per cento, non sarà rinnovato e tutto ciò indebolisce le certezze, mina il senso di appartenenza.

    La squadra non gioca male, ma ha perso l’entusiasmo, la convinzione di farcela anche nei momenti difficili, l’identità tattica: sono in molti nello spogliatoio del Napoli a volere un ritorno al 4-3-3. Ma non è stato così nemmeno con il Milan. Ancelotti ha cominciato con il solito 4-4-2 con Callejon e Elmas esterni di centrocampo, Insigne e Losano di punta. Nel secondo tempo un messaggio è stato lanciato dalla panchina: fuori Callejon e dentro Mertens, riecco il 4-3-3 con Lozano a destra, il belga in mezzo e Insigne a sinistra. Ma sul più bello, cioè quando il Napoli sembrava poter prendere il sopravvento, Insigne si è infortunato ad un gomito ed è stato sostituito da Younes. Il tridente è rimasto tale, la qualità si è abbassata.

    Il Milan ha giocato meglio nel primo tempo, soprattutto in avvio. Pioli ha ormai scelto il 4-3-3 e Conti come terzino destro al posto di Calabria. Biglia al centro della manovra affiancato da Paquetà e Krunic. Suso, Piatek e Bonaventura davanti. Purtroppo per l’allenatore milanista, Suso si è dovuto fermare nel riscaldamento e al suo posto è stato schierato Rebic, un oggetto misterioso del mercato estivo. Piatek è stato il peggiore (nella ripresa ha sprecato una palla gol e mezza), Bonaventura il migliore. Non solo perché, cinque minuti dopo il vantaggio del Napoli con Lozano, ha pareggiato con un funambolico tiro da fuori. Ma perché finalmente è ritornato al suo ruolo naturale (la mezzala) in condizioni fisiche ottime. Il resto è stata tecnica ed agonismo. Una grande partita, una grande prospettiva.

    Pioli è andato un po’ a complicarsi la vita quando all’intervallo ha tolto Rebic per inserire Kessie. A quel punto ha avanzato Paquetà nel tridente e posizionato l’ivoriano accanto a Biglia. Purtroppo né l’uno, né l’altro sono affidabili e dai loro errori sono scaturite un paio di occasioni non sfruttate dal Napoli. Meglio, a mio giudizio, sarebbe stato puntare subito su Leao, inserito invece solo a cinque minuti dalla fine al posto di Piatek, quando il Napoli ha chiuso il Milan nella propria trequarti e ha provato con Allan a forzare il fortino.

    I rimpianti, però, Ancelotti li deve avere per il gol mancato da Insigne allo scadere del primo tempo. Donnarumma se lo è visto davanti alla porta, ma anziché andare in uscita si è inginocchiato come un portiere da hockey e gli ha respinto un tiro che sarebbe potuto essere vincente. Non che il Milan sia stato a guardare. Detto delle due opportunità per Piatek, nel primo tempo Hysai ha rischiato una clamorosa autorete su cross di Hernandez.

    Sinceramente è stata una bella partita a cui è mancato il pathos. Il Milan ne ha ancora poco, quello del Napoli è in via di esaurimento. Lozano non è stato bravo solo a raccogliere il pallone respinto dalla traversa di Insigne, ma ha lottato e smistato palloni spesso andando incontro alla giocata. Però è stato uno dei pochi (un altro è Allan) in una squadra progressivamente smagnetizzata. Per giocare il Napoli gioca, è il sangue nelle vene che ormai manca.






    MILAN-NAPOLI 1-1, IL TABELLINO

    Marcatori: 24' pt Lozano (Nap), 29 pt' Bonaventura (Mi)

    Assist: 29' pt Krunic (Mi)

    Milan (4-3-3): Donnarumma G; Conti, Musacchio, Romagnoli, Theo Hernandez; Paquetà, Biglia (dal 28' st Calabria), Krunic; Rebic (dal 1' st Rebic), Piatek (dal 40' st Leao), Bonaventura. A disposizione: Reina, Donnarumma A., Calabria, Caldara, Gabbia, Brescianini, Kessie, Maldini D., Suso, Leao. All. Pioli

    Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Callejon (dal 14' st Mertens), Allan, Zielinski, Elmas; Lozano (38'Llorente), Insigne (dal 20' st Younes). A disposizione: Ospina, Karnezis, Ruiz, Llorente, Mertens, Luperto, Younes, Manolas, Gaetano. All. Ancelotti

    Ammoniti: 25' pt Paquetà (Mi), 24' st Elmas (Nap), 27' st Theo Hernandez (Mi), 32' st Younes (Nap), 45' st Conti (Mi)

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