Milan, Musah unico: sarà la soluzione decisiva per Fonseca
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POSIZIONE – Il centrocampista americano, schierato dal 1’ per la terza volta in stagione (dopo le gare contro Parma e Napoli), ha risposto alle critiche arrivate dopo l’incolore prestazione di San Siro contro i partenopei guidati da Antonio Conte. Musah ha giocato una partita semplicemente perfetta per concentrazione, rendimento e sostanza: Fonseca gli ha fornito dei compiti di preciso di sostegno a Emerson Royal, schierando l’americano nel ruolo di esterno destro offensivo nel 4-2-3-1 messo in campo al Bernabeu e dandogli l’opportunità di anticipare le azioni di Vinicius, fornendo un raddoppio fondamentale per evitare che il numero 2 all’ultimo Pallone d’Oro possa pungere più del dovuto alla retroguardia rossonera. Difesa alta, linee tenute con precisione e in spazi stretti, non dando possibilità alla qualità delle Merengues di venire fuori nel suo massimo splendore. Più che in fase offensiva, Musah è stato prezioso in fase di non possesso, diventando di fatto il quinto a destra e fungendo da laterale a tutta fascia, come dimostra la sua heatmap. Spulciando i dati a disposizione, nei 96 minuti disputati a Madrid ha commesso solamente due falli, subendone uno, ma ha soprattutto tentato ventiquattro passaggi, commettendo due errori in totale, arrivando a una percentuale molto vicina al 92% di passaggi portati a termine.
EQUILIBRATORE – Un po’ esterno con compiti difensivi, un po’ mezzala di rottura e di inserimento, un po’ ala per cavalcare tutta la fascia destra d’attacco, Musah è stata la mossa geniale di Fonseca, la soluzione che ha permesso al Milan di avere equilibrio a centrocampo, dando maggior libertà di azione anche a Reijnders, vero e proprio uomo in più del Milan di Fonseca. Azioni di pressing, di rincorsa, ha sfoggiato qualità che già erano presenti all’interno del suo bagagliaio tecnico, mostrando una prova di assoluto livello in un palcoscenico così importante come quello del Bernabeu. Chiaro come la sfida di Champions League sia solo un primo passo compiuto dall’americano, ma l’allenatore lusitano ha la speranza di aver trovato una carta in più da giocarsi in sfide così complesse come quelle contro il Real Madrid, ma non solo.
RIPETIBILE? - Infatti, la domanda da porsi è esattamente questa: può il Milan usufruire ancora di Musah in tale ruolo? Lo stesso nazionale statunitense ha fornito una prima indicazione post partita: "Noi abbiamo giocato molto bene contro il Napoli, non eravamo preoccupati per il futuro e sapevamo di essere pericolosi. La mia posizione ideale è box-to-box, numero 8. Ma posso fare anche il quinto". Tale posizione è nelle sue corde anche per delle caratteristiche uniche nella rosa rossonera. L'impiego di un giocatore di grande dinamismo e corsa come Musah offre a Fonseca l'opportunità di diventare maggiormente imprevedibile, variando il sistema di gioco proprio come accaduto in quel di Madrid. Non è un caso che l’utilizzo di Musah a destra (un po’ come accade in Nazionale, dove gioca da quarto in un centrocampo a 4 con difesa e attacco a 3 nelle ultime uscite della compagine di Pochettino) hanno esaltato le caratteristiche non solo dei centrocampisti a disposizione di Fonseca (Reijnders su tutti), ma hanno anche fornito maggior respiro e raggio d’azione sia a Pulisic che a Leao. Una vera rivincita per Musah, quasi sparito dai radar in questo primo scorcio di 2024/25. Un giocatore di copertura in più, per essere più freschi e incisivi in fase offensiva, una chiave che può sbloccare il Milan definitivamente e dare il via seriamente alla propria stagione e alla rincorsa dei propri obiettivi in quest’annata.
@cicciostraga7
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