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    Milan, ecco il Montella versione 2.0

    Milan, ecco il Montella versione 2.0

    • Daniele Longo
    Tre gare senza subire gol, sette punti raccolti e tanti giovani in campo. Il Milan ha raccolto consensi nelle ultime due settimane, mostrando un atteggiamento in campo diverso alle prime uscite. Una squadra prudente, che cerca di mantenere le giuste distanze tra i reparti.  Merito sicuramente dei singoli: Donnarumma ha una media voto spaventosa, Paletta sta diventando un leader e c’è un Calabria che sta superando tutti gli esami a pieni voti. Non è l’unica chiave di lettura perché nelle ultime tre partite l’undici rossonero ha preferito lasciare il pallino del gioco agli avversari, con la chiara intenzione di far male in contropiede.

    IL NUOVO MONTELLA – Se la Fiorentina è stata considerata per anni  una squadra sul modello spagnolo, ovvero dedita al possesso palla e alla proposizione di un bel gioco, lo si deve a Montella. In realtà già a Catania si era meritato il soprannome di piccolo Barcellona in virtù di un calcio basato sulla tecnica dei propri palleggiatori: Almiron, Lodi, Gomez e Barrientos. Formazioni che subivano si tante reti ma erano capaci di divertire i propri tifosi. Non è un mistero che il tecnico di Pomigliano d’Arco è sempre stato nella lista dei preferiti del presidente Berlusconi per questa sua vocazione. Cosa è cambiato in questa nuova versione rivisitata? Sicuramente ha fatto tesoro delle critiche che gli venivano mosse: di saper giocare sotto il medesimo spartito e, quindi, di favorire la lettura della partita da parte degli avversari.  L’ultima sessione estiva di calciomercato non gli ha dato una mano, non sono arrivati i giocatori da lui indicati come Borja Valero, che avrebbero portato qualità in un centrocampo piuttosto povero da questo punto di vista.

    L’INSOSTITUIBILE KUCKA – La sensazione è che questo Milan difficilmente sarà in grado di imporre il proprio gioco con continuità. Non ha gli interpreti giusti, nonostante una batteria di mezzali molto numerosa. Non aveva torto quindi nemmeno Mihajlovic quando ha cercato di lavorare su tre concetti: aggressività, grinta e contropiede, per l’appunto. Un punto in comune tra il tecnico serbo e Montella risiede in Kucka:  radiomercato lo dava in partenza questa estate, considerato non adatto al gioco del nuovo allenatore,e invece è tra più utilizzati. In  attesa del closing, con i cinesi pronti a investire per rinforzare la rosa, Montella ritrova un’ottima difesa e mette da parte il tiki taka.
     

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