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    Milan, Montella: 'Morata? E' molto caro. Il mio preferito? Mertens'

    Milan, Montella: 'Morata? E' molto caro. Il mio preferito? Mertens'

    Vincenzo Montella, tecnico del Milan, parla a Tiki Taka il giorno dopo l'aver conquistato il sesto posto e il preliminare di Europa League: "I ragazzi mi hanno fatto volare? Aspettiamo di volare ancora più in alto. E’ stata una stagione piena di difficoltà, la squadra si rialzata dopo qualche caduta ma è stata un’annata positiva. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di tornare in Europa e siamo riusciti a strappare un trofeo a questa Juventus invincibile. Devo dire grazie a questi ragazzi che mi hanno dato grandissima disponibilità e meritano molto rispetto. Cosa manca a questa squadra per tornare in Champions? Sono molto contento di come si sta muovendo la società che è molto attiva e concreta. Scalare posizioni in classifica sarà difficile, le prime tre squadre sono molto distanti dalle altre e anche l’Inter ha giocatori fortissimi. Ci sarà bisogno di pazienza, programmazione e un pizzico di fortuna. Il nostro obiettivo però deve essere quello di tornare in Champions perché lo dobbiamo al Milan, ai suoi tifosi e anche la nuova società deve avere questa ambizione".


    SU MUSACCHIO E DONNARUMMA -
     "Musacchio primo acquisto? C’è il gradimento tecnico su di lui. Poi bisognerà scegliere i giocatori con intelligenza. Costruire una squadra è come fare un puzzle, ci vuole pazienza nella costruzione. Il rinnovo di Donnarumma? Non faccio il ds, bisognerebbe chiederlo a Mirabelli. So però che su Donnarumma la società sta facendo grandissimi sforzi per riconoscergli il suo valore. Ora lui dovrà fare chiarezza su quello che vorrà fare da grande e in quale squadra vorrà giocare. E’ un bravissimo ragazzo ma ora, qualche responsabilità ora deve prendersela anche lui, visto che è anche diventato maggiorenne".

    ATTACCANTE PREFERITO -  "Il mio preferito tra i primi sei attaccanti della classifica marcatori? Dico Mertens. Morata? Quando un allenatore parla di un giocatore il suo valore si alza ancora di più. Già mi sembra sia molto caro".

    SULLA JUVE - "Stupito dalla stagione della Juve? No, perché la Juve è una squadra fortissima con un allenatore molto equilibrato. Ha giocatori che si sono adattati a tutti i ruoli, ha una difesa fortissima e un’ossatura importante. Allegri per noi mister è un punto di riferimento perché trasmette grande serenità a tutto l’ambiente. Ci sta che abbiano fatto una stagione del genere. Il punto debole dei bianconeri? Non ce l’hanno. Non bisogna partire battuti perché se no non puoi farcela. Principalmente serve scendere in campo con la convinzione di poter fare male a una squadra fortissima".

    SUL FUTURO - "Prima del closing ho detto che non sapevo della volontà della nuova proprietà di tenermi? No, siccome trapelava che ero molto gradito alla nuova proprietà ho solo detto che avrei voluto sentirmelo dire di persona. E infatti quando ci siamo incontrati mi hanno mostrato tutta la loro stima. Promesse di grandi acquisti? Più che promesse mi hanno illustrato un progetto tecnico e economico importante: ma io comunque al di là di tutto sono orgoglioso di allenare il Milan. Milan su Keita? Ci sono tanti bravi Keita nel mondo, non solo quello della Lazio".

    SU TOTTI - "Totti chiuderà al sua carriera contro il Genoa? Non lo so come finirà. Se ha ancora voglia di continuare, se si diverte ancora può proseguire. Secondo me ha avuto il grande momento l’anno scorso col Torino in quei cinque minuti in cui ha fatto una cosa memorabile, ribaltando la partita. Quello poteva essere il giusto momento per chiuderla ma se ha voglia di continuare è giusto che lo faccia. Lo striscione dei tifosi della Lazio per Totti? E’ stato un bel gesto. Credo che la riconoscenza a un campione rivale e anche gli sfottò siano l’essenza del calcio. Sono stati molto bravi i tifosi della Lazio, complimenti. Le dichiarazioni di Cassano che ha definito il Milan ‘una squadra di scappati di casa’? Antonio è un amico, non ha filtri e a volte usa espressioni un po’ colorite”


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