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    Mihajlovic rimandato: fiducia a tempo

    Mihajlovic rimandato: fiducia a tempo

    'Non è a rischio, ma ci aspettavamo di più'. Adriano Galliani ha liquidato così nel prepartita di Torino-Milan la situazione di Sinisa Mihajlovic, la cui posizione in rossonero non è più salda dopo le due sconfitte consecutive con Genoa e Napoli: la società rossonera ha deciso di aspettare le tre sfide contro Torino, Sassuolo e Chievo per valutare il da farsi e il pareggio con i granata non è stato un grande esordio in questa serie di esami, soprattutto per il modo in cui è maturato il risultato.

    STRIKE UNO - Mutuando il termine dal baseball si può dire che il primo esame non sia stato superato dal tecnico serbo, sotto accusa non tanto per la formazione iniziale quanto per alcune scelte a partita in corso. Il passaggio al 4-3-3 infatti si rivela positivo per il Milan, che nel primo tempo soffre poco o niente e produce qualche palla gol nonostante la scarsa verve di Luiz Adriano e Cerci: buona anche la decisione a sorpresa di schierare Alex accanto a Romagnoli al centro della difesa. I problemi arrivano dopo il vantaggio di Bacca: i rossoneri abbassano notevolmente il loro baricentro lasciando pericolosamente terreno al Torino che dopo aver trovato il pari con Baselli continua nel suo forcing fino al termine del match. Mihajlovic se ne accorge, dalla panchina grida ai suoi "abbiamo smesso di giocare", ma quando decide di intervenire con i cambi è troppo tardi e ormai la situazione è compromessa: Kucka è in debito di ossigeno da metà ripresa, ma resta in campo fino all'86'; sorte simile per un impalpabile Cerci, sostituito due minuti più tardi rispetto allo sloveno. Preoccupa inoltre questa abitudine del Milan a mollare la presa sull'incontro quando si trova in vantaggio, situazione già capitata contro Empoli, Palermo e Udinese: Mihajlovic predica calma e assicura che si tratti di fragilità psicologica, ma all'8° giornata il tempo stringe per rimediare.

    ALTRI DUE ESAMI - Mihajlovic dunque non è a rischio dopo il pareggio di questa sera, ma ha di fronte due partite ravvicinate che a questo punto possono risultare decisive per la sua avventura al Milan: nei prossimi 10 giorni i rossoneri affronteranno Sassuolo e Chievo, entrambi a San Siro. Si guarderà al gioco proposto dal Diavolo, ma a pesare saranno soprattutto i risultati: il Milan non può più permettersi di sbagliare, non vince da quasi un mese (22 settembre 2-3 a Udine) e deve fare bottino pieno per restare agganciato alle rivali per un piazzamento utile a qualificarsi alle Coppe Europee. Vietato sbagliare dunque,  la società ha velatamente avvisato Mihajlovic: altri due strike e l'esonero non sarà più un'ipotesi remota.

    LE PAROLE DI MIHA - Al termine dell'incontro Mihajlovic si è presentato a Premium Sport per commentare il pareggio con il Torino: "Ottima gara, ma dobbiamo gestire meglio il vantaggio. Abbiamo ripreso a giocare solo dopo aver incassato il pareggio. Non era facile ripartire dopo la sconfitta col Napoli, ma siamo stati bravi e abbiamo rischiato poco niente, solo che quando ci tirano in porta ci fanno gol. I cali sono un problema di personalità, di ansia, siamo al Milan e dobbiamo imparare a gestire meglio queste situazioni: siamo una squadra esperta con tanti nazionali, parlerò con i ragazzi: ora pensiamo partita dopo partita cercando di prendere più punti possibili. Abbiamo le qualità per uscire dalla crisi. Modulo? Oggi eravamo più compatti e abbiamo difeso bene. Tifosi delusi? Siamo i primi ad essere dispiaciuti. Con il presidente Berlusconi nessun problema, è un intenditore di calcio e ci confrontiamo ma io sono pagato per prendere le scelte e me ne assumo le responsabilità. Finora nessuno screzio con lui".

    Federico Albrizio
    @Albri_Fede90

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