Milan, mercato da quinto posto
Via in ordine sparso Nesta, Gattuso, Roma, Flamini, Zambrotta, Inzaghi e Van Bommel oltre a Maxi Lopez e Seedorf. Più i sei mesi di stop di Sulley Muntari che hanno costretto la dirigenza del Milan a fare un altro sforzo, si fa per dire. In entrata invece sono arrivati Gabriel, portiere giovanissimo che farà da terzo ad Abbiati e Amelia; Bakaye Traoré, giocatore sconosciuto ai più; Francesco Acerbi e Kevin Constant dal Genoa. Se stiamo ancora parlando di Milan, uno dei club più blasonati al mondo, c'è qualcosa che non quadra.
Il momento storico impone il risparmio, è vero. Ma è proprio in momenti di crisi che la mente va ingegnata per cercare di ottenere i massimi risultati col minimo storico. La storia del trattenere Thiago Silva e Ibrahimovic e farli passare come rinforzi per la prossima stagione può reggere fino a un certo punto. La verità è che, in soldoni, il posto di Nesta sarà preso da Acerbi e quello di Seedorf, da Constant. Due buoni giocatori, certo, che però devono ancora dimostrare di potersi meritare i più importanti palcoscenici. Acerbi, ottimo acquisto in prospettiva, dovrà ripagare le speranze ma senza grande esperienza. Nell'unica stagione di Serie A infatti ha fatto un girone d'andata in panchina e una parte di campionato in campo. Un po' poco per essere scaraventato in un Milan ambizioso da titolare. Discorso simile per Constant che dopo i primi mesi ottimi al Chievo è sparito, perdendo il posto prima in gialloblù e poi al Genoa dove si è totalmente eclissato. Fino al jolly Milan. Per Traoré il discorso è diverso. E' una scommessa a costo zero. Può andare bene o male ma nessuno si aspetta niente da un giocatore che a 28 anni non è ancora esploso nel calcio che conta.
La verità è che i tifosi del Milan sono preoccupati. I movimenti sul mercato ci sono. Probabilmente la casella dei centrocampisti mancante, quella liberata da Flamini, sarà occupata più avanti da Aquilani. La fotocopia di Montolivo. Ma sono andati via Seedorf, Gattuso, Nesta ecc... qualità tanta, ma soprattutto personalità. E il vuoto in tal senso, a oggi, piuttosto che essere stato colmato è stato accentuato. Non è un Milan da scudetto, anzi.