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    Milan, Meite si presenta: 'Mi ispiro a Yaya Tourè. La chiamata di Maldini, Kessie e Pioli: vi dico tutto'

    Milan, Meite si presenta: 'Mi ispiro a Yaya Tourè. La chiamata di Maldini, Kessie e Pioli: vi dico tutto'

    • Daniele Longo
    Un nuovo innesto per rinforzare la batteria dei centrocampisti. Soualiho Meite è arrivato al Milan dal Torino in prestito oneroso con diritto di riscatto.  Il classe 1994 ha risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa di presentazione: 


    SULLE CARATTERISTICHE: “Mi sento tutto, deve saper difendere e attaccare un centrocampista. Ho sempre giocato così, si toccano tanti palli e mi piace molto”.

    SUL GRUPPO: "Ho sentito subito la compattezza del gruppo, parliamo tanto e mi è piaciuto tanto. A Cagliari è stato bello l'ingresso in campo".

    SUL MOMENTO PIU' BELLO DELLA CARRIERA: "Il Milan è la squadra più forte in cui ho giocato. Ci sono tanti campioni, Ibra fa cose incredibili a 40 anni. Io sono giovane e devo fare sempre di più". 

    SULL'OCCASIONE DELLA VITA:  “Non dico della mia vita, ma sicuramente è una grande occasione. Al Milan bisogna cambiare modo di essere. Saranno mesi importanti”.

    SU COSA NON HA FUNZIONATO AL TORINO: “Al Torino era differente perché era da tanto che non vincevamo. Nel primo tempo eravamo sempre avanti, poi andava sempre male. Era più una cosa mentale che altro”.

    SUI PUNTI DI RIFERIMENTO: "Mi piacciono tanti centrocampisti che mi piacciono. Guardo i più forti come Pirlo, Modrid e Yaya Touré. Guardo i video per cercare di imparare più cose possibili". 

    SULL'IMPATTO CON PIOLI: "Mi piace molto il suo modo di giocare. Vuole che giochiamo sempre in avanti, è importante per un centrocampista come me". 

    SUL NUMERO 18 E L'AMICIZIA CON KESSIE: “Non ho scelto a caso il 18. Quando ho iniziato con la prima squadra era il mio primo numero. Quindi l’ho ripreso. Sono contento che ci sia Kessie perché mi fa sentire subito bene conoscere qualcuno”.

    SU COSA LO HA COLPITO DEL MILAN: “Ho avvertito subito un grande gruppo e un’emozione forte, un impatto forte. Anche se ci sono grandi campioni. Mi sono sentito subito nella squadra e tranquillo. Si può solo andare avanti”.

    LE DIFFERENZE TRA PIOLI E GIAMPAOLO: “Sono modi diversi di lavorare. Pensano le cose diversamente. Non posso dire chi è meglio. È diverso il modo in cui vedono le cose. Con Pioli vanno bene, con Giampaolo vanno male”.

    SULLA CONCORRENZA: "Nel calcio c'è la concorrenza. Io devo pensare solo a lavorare bene e forte. Devo farmi trovare sempre pronto e cercare di conquistare il posto da titolare". 

    SU COSA HA PROVATO QUANDO HA SAPUTO DELL'INTERESSE DEL MILAN: "Ero molto contento. Mi cercavano altri club, ma quando ho saputo dell'interesse del Milan sono voluto venire qui subito". 

    SULL'ADATTABILITA' CON GLI ALTRI CENTROCAMPISTI:  “Conosco le mie qualità. Con il 4-2-3-1 creo il 4-1-2-3. Qui c’è tanta mobilità. Non conosco bene i miei compagni, ma mi piace e mi sono sentito bene subito. Il calcio è una lingua. Se la capisci va bene, sennò è complicato”.

    QUANDO HAI CAPITO DI POTER ARRIVARE AL MILAN: "Era prima della partita di campionato. Mi ha chiamato il mio agente e mi ha detto che dovevamo parlare con Maldini. Da quel momento ho capito che sarei potuto arrivare al Milan". 

    SUL COMPAGNO CHE LO HA COLPITO DI PIU': "Tutti giocano bene secondo me". 

    SULLE TRECCE COME GULLIT E IL PARAGONE DESAILLY:  “Quando sento il nome di Gullit a me fa piacere, anche se non l’ho visto giocare. Sappiamo tutti che è un grande giocatore e mi fa molto piacere. Conosco Desailly perché sono francese, è un bel giocatore, però lui è lui e io sono io. Ha fatto bene, però io devo scrivere la mia storia”.

    SUL'AIUTO ALLA SQUADRA: "Sono venuto qui per dare una mano alla squadra a restare prima in classifica. Io voglio fare sempre di più, devo lavorare tanto e dare una mano ai miei compagni".

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