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    Milan, Maldini: 'Higuain sulla carta il numero uno, ma non è andata bene. Piatek? Di Sheva ce n'è uno, ma...'

    Milan, Maldini: 'Higuain sulla carta il numero uno, ma non è andata bene. Piatek? Di Sheva ce n'è uno, ma...'

    Al termine di Atalanta-Milan, Paolo Maldini è intervenuto a Dazn per commentare il successo dei rossoneri: "Piatek come Shevchenko? Precisiamo: Sheva è e sarà per sempre unico. Piatek però ha già fatto vedere cose incredibili ed è completamente concentrato sulle cose che fa. Ha fame, voglia di fare gol e attaccare lo spazio. In alcune cose ricorda Shevchenko, ma prima di arrivarci ne passa ancora. Voto al mercato di gennaio? Abbiamo cercato di dare qualità e vivacità. Paquetà dà sicuramente qualità a centrocampo, la transizione dalla difesa all'attacco non era il nostro forte e lui ci ha aiutato tantissimo. Piatek ivece ha dato profondità e presenza in area. Paquetà? E' in crescita, a volte ci dimentichiamo che è un ragazzo arrivato dal Brasile dopo un mese di vacanza, si è sposato, lo abbiamo buttato subito dentro e non è mai uscito. Il calcio brasiliano è molto diverso dal nostro, ma quello che ha sorpreso di lui è l'applicazione che ci mette anche in fase difensiva, che forse è dove deve imparare di più".

    ANCORA MALDINI - A Sky Sport, poi, Maldini ha aggiunto: "Gattuso? C'è un'evoluzione di tutti noi. Il cambio da giocatore ad allenatore non è facile, non tutti riescono ad averla. Rino è uno che ascolta i nostri pareri: a volte non gli piacciono, ma ascolta. Abbiamo tutti uno scopo comune, arrivare più in alto possibile. Il confronto ti apre sicuramente la mente".

    OBIETTIVI - "Dare solidità alla società, alla squadra, con giocatori importanti e molto giovani. E' un percorso lungo, ma la squadara ascolta l'allenatore e impara dai suoi errori. Il trend è positivo, se manteniamo questa base siamo sulla buona strada".

    GIOCATORI PARTITI - "Parlare di un ambiente calcistico del Milan dall'esterno non è facile, con Higuain il matrimonio non è andato benissimo ma può succedere: è un ambiente sano dove si può crescere, la società è seria, non vedo come non poter crescere in questo ambiente per un calciatore".

    SQUADRA - "Vogliamo dare solidità ai ragazzi, in tre anni hanno visto di tutto: un passaggio da Berlusconi all'altra presidenza e poi questa nuova proprietà a mercato già iniziato. Avevamo preso comunque il centravanti numero uno sul mercato a livello statistiche... Questi ragazzi hanno vissuto tanti alti e bassi, è una squadra molto giovane ma forte: all'inizio si sottovalutavano, questi risultati fanno crescere l'autostima".

    ROMAGNOLI - "Giocatore silenzioso, io a 23 anni non ero pronto per avere la fascia al braccio, a quell'età facevo fatica a trasmettere certe cose. Si  chiede una crescita troppo rapida per un'esigenza che c'è ogni domenica, lui è cresciuto molto da questo punto di vista".

    SOCIETA' - "E' chiara nei ruoli, coesa e la squadra impara: è una crescita per tutti. Dall'inizio dell'anno in certi momenti si ricordavano le occasioni buttate al vento negli anni passati, dobbiamo competere per un posto in Champions: non era dovuto, ma un sogno".

    PIATEK - "Come somiglianza Sheva è molto gettonato, ma di Sheva ce n'è uno, è entrato già in una squadra fortissima ed è stato il campione che ci ha portato ad ottenere grandi risultati. Piatek sta facendo cose incredibili in un momento più difficile rispetto all'arrivo di Sheva, se poi ci porterà a grandi risultati saremo tutti contenti".

    BANDIERE - "La funzione di un dirigente è diversa da quella di un giocatore. La storia pesa su questi ragazzi, giocare a San Siro è un'onere, ma uno stadio come San Siro ti può portare a livelli che neanche immaginavi. Chi la vive con personalità e serenità può arrivare in alto".

    PAQUETA' - "E' un ragazzo intelligente, gli abbiamo chiesto di accelerare, c'è anche il problema della lingua, è l'unico che parla il portoghese della rosa. Ha avuto un impatto enorme sulla squadra, ha risolto con la sua qualità il suo problema di transizione. E' uno che guarda sempre in avanti, ha il dono della classe dentro".

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