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Milan, lo strano caso di Saponara
PROGRAMMAZIONE STRAMBA - La domanda che sorge spontanea è una: non era forse il caso, vista e considerata l'assenza del Milan dalle coppe europee in questa annata e la presenza di numerosi interpreti capaci di rivestire il ruolo di mezzala, cedere Saponara in prestito, per concedergli di riabilitarsi totalmente dal punto di vista fisico, invece di utilizzarlo alla bisogna per poco tempo o per un periodo limitato, rischiando altri infortuni? Lo stesso sembra accadere con van Ginkel, altro oggetto misterioso del mercato rossonero: prelevato in prestito senza possibilità di riscatto, ha giocato (male) ad Empoli e si è infortunato, è rientrato e ha solo fatto panchina, ha giocato (bene) contro l'Udinese e si è reinfortunato, "grazie" al compagno di squadra e di reparto Muntari. La costante? Giovani centrocampisti (classe '91 l'italiano, '92 l'olandese) dai piedi buoni, sedotti ed abbandonati, ai quali non è mai stata data l'effettiva opportunità di mettersi in mostra ed avere continuità: come un regalo di Natale, tanto desiderato e bramato, e una volta arrivato, lasciato a impolverarsi in soffitta.
TORINO ED EMPOLI SULL'ATTENTI - L’ex centrocampista dell’Empoli probabilmente lascerà Milanello a gennaio, magari in prestito. Il Torino ad ogg appare in pole per il suo acquisto, vista la stima di Ventura per Saponara e l’esigenza dei granata di trovare una mezzala in grado di innescare le punte e di timbrare il cartellino, quando ce n'è la possibilità, dato e considerato il flop di Nocerino. Lo stesso Empoli di Sarri, rivelazione di questa prima parte di campionato, potrebbe offrirgli la possibilità di rilanciarsi con grande continuità, assieme ad altri giovani italiani di prospettiva.
RITORNO DA MOU - Per van Ginkel lo scenario è differente: destinato comunque a tornare al Chelsea a fine stagione, Inzaghi avrà l'arduo compito di provare a recuperarlo per la volata di primavera, nella quale la lotta per il terzo posto, obiettivo attuale dei rossoneri, entrerà nel vivo. Tuttavia i due casi appena analizzati fanno specie, soprattutto dal punto di vista della programmazione degli acquisti: perchè a volte, a Milanello, sembra che non ci sia effettivamente una linea comune, o forse ci si affida a troppe teste, nella composizione della "letterina di mercato" al Presidente.