Milan, lo Spezia è sempre uno spartiacque: Italiano, Maldini, Serra. E stasera anche un occhio al futuro
I PRECEDENTI – In principio era Italiano: l’attuale allenatore della Fiorentina ha condotto i liguri ad una storica salvezza nel primo anno nel massimo campionato, e una pietra miliare sul cammino dell’impresa è stata poggiata al Picco, proprio contro il Milan: 2-0 firmato Bastoni e Maggiore che fu il preludio al tracollo rossonero nei confronti dell’Inter, poi vittoriosa 3-0 nel derby successivo e lanciata verso il 19esimo scudetto. Titolo che poi gli uomini di Pioli si sono presi con gli interessi l’anno dopo, non senza faticare ugualmente con gli spezzini: all’andata un 2-1 in trasferta con reti di Daniel Maldini, oggi in prestito proprio alla corte di Gotti, e Brahim Diaz; al ritorno stesso risultato, ma con sconfitta e un fiume in piena di polemiche per il vantaggio non concesso a Messias dopo un fallo su Rebic. E, oltre al danno la beffa, il gol di Gyasi a sancire un k.o. che ancora oggi grida vendetta, ma che non ha inciso sulla conquista del titolo.
I SUCCESSIVI – A partire da quello di stasera, Milan-Spezia sembra sempre arrivare in un momento non indifferente: stavolta il Diavolo deve assolutamente vincere per tenere il passo del Napoli e gli ospiti cercare un’altra impresa per venir fuori da un periodo complicato (non vincono dal 17 settembre). Messias c’è, Gyasi no, soprattutto non c’è l’arbitro Serra che quel Milan-Spezia e il faccione incredulo di Rebic se li ricorderà per sempre. C’è Maldini jr., dicevamo, che dopo aver colpito al Picco con la maglia rossonera arriva al Meazza con quella bianca per cercare il secondo gol in A. Il ballottaggio con Verde e Strelec per affiancare Nzola dal 1’ lo ha vinto proprio lui. E poi c’è Kiwior, che piace tra le altre anche al Milan, in attesa di registrare l'apertura di vere e proprie trattative per un difensore del quale parla bene anche un certo Lewandowski. Un biglietto da visita migliore di così è difficile averlo…