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  • Milan, Leonardo dirigente da top club! Singer a Milano per i 'momenti clou'

    Milan, Leonardo dirigente da top club! Singer a Milano per i 'momenti clou'

    • Alessandro Di Gioia
    La differenza, tangibile, si è evinta subito: dopo otto anni giovedì scorso Leonardo è tornato al Milan e lo ha fatto nella consueta maniera, con stile e preparazione L'ultima esperienza rossonera fu da allenatore e non andò nel migliore dei modi, semplicemente perché il brasiliano allenatore non è e non lo sarà mai, almeno ai massimi livelli: adesso con Elliott ha assunto però la carica di direttore dell'area tecnica al posto dell'esonerato Massimiliano Mirabelli e ha dimostrato subito la differenza con il predecessore, che dal punto di vista del mercato non ha operato affatto male, in quanto però a linguaggio, physique du role e personalità.

    Già, perché se come dicevamo prima il ruolo di allenatore non gli si confà particolarmente per caratteristiche individuali e di carattere, quello di dirigente addetto all'area tecnica gli sembra cucito addosso: non a caso il quasi cinquantenne da consulente di calciomercato e direttore delle operazioni dell'area tecnica in Sudamerica per il Milan contribuì a portare in Italia gente come Kaká , Pato e Thiago Silva, prima di essere ingaggiato niente meno che da Al Khelaifi per svolgere i ruolo di direttore sportivo di uno dei progetti calcistici più ambiziosi di sempre, il PSG dell'emiro.

    Tanta fiducia da parte di chi di affari ne capisce eccome: prima l'imprenditore qatariota, poi il credit fund Elliott, che come consuetudine ha quella di affidarsi ai migliori professionisti di ogni campo, quando decide di entrarci. Nella sua conferenza di presentazione, Leonardo è stato chiaro, pulito e lineare: exemplum della nuova gestione, oltre allo stile, il comportamento adottato nei confronti di "capitan" Bonucci, messo subito con le spalle al muro con la diffusione pubblica della sua voglia di ritorno alla Juventus, un anno dopo il brusco addio, e la richiesta ai bianconeri della contropartita Caldara, che infatti ha mandato su tutte le furie i tifosi della Vecchia Signora.

    Tanta decisione, niente promesse a vuoto, niente comportamenti per accalappiarsi la benevolenza dei tifosi - che come abbiamo visto conta pochissimo nel calcio di oggi, anzi forse è indice di situazioni poco chiare - e il mantra generale alla base da sempre delle sue idee di dirigente: "Oggi come oggi il calcio è prevalentemente business, come dimostra la Premier League"; spazio dunque al cuore, ma con moderazione, perché il mondo del pallone è totalmente diverso rispetto agli anni '90.

    Alcuni tifosi rossoneri hanno storto il naso dinnanzi al suo ritorno dopo l'esperienza all'Inter, la maggior parte ha giustamente festeggiato per aver riaccolto quanto di meglio il mercato dirigenziale potesse offrire al momento attuale: Leonardo è un dirigente da top club e la famiglia Singer, così come tutti quelli che lavorano al Milan, ne sono consapevoli. Tra l'altro stasera arriverà a Milano anche Gordon, figlio del CEO di Elliott Paul: non arriverà in città solo per conoscere la dirigenza, dato che avrebbe potuto tranquillamente convocarla a Londra, ma perché vuole esserci nei momenti importanti per la nuova società. E la settimana che arriva sarà molto importante in chiave mercato, con alcuni movimenti che possono gettare le basi del Milan futuro: già, perché con Elliott e Leonardo il Milan può tornare a sognare in grande.

    @AleDigio89
     

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