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    Milan, Leao torna per fare il miracolo e aiutare quell'Ibra che 'l'ha creato'

    Milan, Leao torna per fare il miracolo e aiutare quell'Ibra che 'l'ha creato'

    • Simone Gervasio
    È passato un mese da quando Leao si è fermato a Lecce per un problema al bicipite femorale, ma per il Milan sembrano passati anni. La crisi di risultati dei rossoneri preoccupa l'ambiente ma il rientro del portoghese - per di più alla vigilia della gara più importante dell'anno per ora - fa rifiatare la parte rossonera di Milano. A Newcastle la squadra di Pioli si gioca le poche residue chance di qualificazione agli ottavi. Serve una combinazione di risultati per continuare il cammino in Champions, serve vincere per andare almeno in Europa League. E a guidare il Milan ci sarà proprio il ritrovato Leao

    NUMERI - Il portoghese ha svolto anche oggi tutto l'allenamento con i compagni e vola verso una maglia da titolare in Inghilterra. Certo, Rafa non potrà avere tanta benzina in serbatoio ma la sua presenza rinfranca tutta la squadra e apre nuove possibilità. È il giocatore che segna una differenza più marcata, è quello che sposta gli equlibri, come confermato anche dai numeri. Con lui la media punti è di 1.91 a gara, con 1.62 gol fatti. Senza di lui la prima piomba a 1.14, la seconda a 1.28. Anche se non sarà al meglio, Pioli non può che puntare su di lui. L'allenatore emiliano ha organizzato nella giornata di ieri una partitella con la Primavera solo per testarne le condizioni. Un test di 40 minuti brillantemente superato: ha giocato in scioltezza e sentito alcun fastidio. Le sue sgroppate saranno decisive contro un Newcastle che proprio sulla propria fascia destra pare carente. Il pur ottimo Trippier - più votato ad attaccare che a difendere - ha patito le pene dell'inferno nell'ultima sfida, strapersa con il Tottenham. Dalla sua zona sono partiti due dei quattro gol incassati dalla squadra di Howe che non è riuscita a contenere la velocità e tecnica di Son. Leao avrà visto e preso appunti.

    IBRA - Una buona notizia, quella del ritorno a pieno regime di Leao, che si va ad aggiungere all'altra che ha caratterizzato la giornata del Milan, la 'discesa in campo' di Ibrahimovic. Rafa e Zlatan hanno uno splendido rapporto. I due si sono conosciuti ormai qualche anno fa, si sono annusati e hanno capito di essere fatti della stessa pasta. O forse meglio l'ha capito lo svedese, sempre diffidente verso i giovani talenti e, si sa, ben conscio del suo ego. "Leao è un genio, è tra i più forti in questo momento storico. Meglio lui o me? Io, ma sono io che ho creato Leao", aveva detto di lui. Non è quindi certo un caso che il portoghese sia stato il primo calciatore del Milan a riaccogliere, attraverso un messaggio sui social, Zlatan Ibrahimovic. Rafa ha ripostato sulle sue stories di Instagram un post dello svedese di qualche mese fa in cui si prendeva gli applausi della Curva Sud. Ibra è stato un mentore per Leao. "Quando giocavo bene, lui non mi diceva niente. Solo quando giocavo male mi parlava e mi dava consigli. Nel periodo complicato è stato fondamentale. Zlatan è un esempio, mi ha insegnato l'importanza dell'essere concentrato sempre, dentro e fuori dal campo. Parliamo ogni volta che possiamo, ma non da colleghi o calciatori, ma da uomini". Parole, musica e ammirazione di un campione in fieri verso un altro che torna a lottare per il suo Milan. Tra i tanti nuovi ruoli, Ibra avrà anche quello di spingere Leao oltre i propri limiti.

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