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Milan, le partenze lente e il tabù soste
Un nuovo miniciclo di 5 partire prima di un'altra sosta per gli impegni delle nazionali che porterà poi dritta al derby del 20 novembre contro l'Inter. Per il Milan di Vincenzo Montella, nel gruppetto delle terze in classifica grazie ai 10 punti collezionati nelle ultime 4 giornate, è arrivato il momento della verità, di capire se la formazione rossonerà riuscirà a mantenere questa continuità di risultati abbinandola ad una crescita ulteriore sul piano del gioco. Per farlo, sarà necessario rompere due tabù che vanno a toccare, l'uno, un problema in fase di approccio alle gare, l'altro, un record negativo appartenente proprio a Montella.
IL MILAN PARTE PIANO - Partiamo col primo aspetto, ossia le difficoltà mostrate dal Milan nella prime 7 partite di campionato nel partire forte e segnare quel gol o quei gol che indirizzino le gare a proprio favore: dal primo turno di Serie A ad oggi, i rossoneri hanno chiuso in vantaggio il primo tempo solo in due occasioni, con Torino e Lazio. Un problema probabilmente frutto dell'incapacità di aggredire la partita sin dal primo minuto, che rischia di costare caro contro formazioni qualitativamente superiori (tra una decina di giorni a San Siro arriva la Juventus) o molto organizzate e brave, una volta davanti, a chiudere gli spazi e sfruttare il contropiede, come il Chievo, prossimo avversario per gli uomini di Montella. Un dato oggettivo al quale i rossoneri hanno però risposto, nelle ultime 4 giornate, con una tendenza molto incoraggiante a proposito dei finali di gara: contro Sampdoria, Lazio, Fiorentina e Sassuolo sono infatti arrivati i gol che hanno ribaltato o indirizzato in senso positivo le sfide o creato i presupposti per vincerle, come con i viola.
MONTELLA MALE DOPO LA SOSTA - Un cambio di atteggiamento che deve partire dalla testa dei giocatori, attesi da tre trasferte da prendere con le molle contro Chievo, Genoa e Palermo, da una partita decisamente proibitiva con la Juve e da un solo vero impegno semplice sulla carta, il match casalingo col Pescara di fine mese. Già contro i clivensi, grande rivelazione di inizio torneo, Montella spera di vedere una crescita, contro un avversario bene allenato e tatticamente molto preparato e un motivo in più per provare a portare via i 3 punti dal "Bentegodi" potrebbe essere il desiderio di cambiare i propri numeri dopo ogni sosta. Da quando allena, infatti, Montella ha vinto solo in 7 occasioni su 21, pareggiando 4 volte e perdendo ben 11 volte. Numeri che, per i più maligni, potrebbero evidenziare l'incapacità del tecnico campano di motivare a dovere le proprie squadre dopo uno "stacco" di due settimane e con molti calciatori via con le rispettive nazionali. Un dato da provare a spazzare via anche col suo giocatore più prolifico, quel Carlos Bacca (6 centri in campionato), che da quando è al Milan non ha mai segnato partendo titolare dopo gli impegni con la Colombia. El Peluca è rimasto a secco contro l'Udinese quest'anno e nella scorsa stagione con Inter, Juve, Bologna e Atalanta. Il Milan è chiamato alla svolta e per farlo andrà abbattuto ogni tipo di tabù.
IL MILAN PARTE PIANO - Partiamo col primo aspetto, ossia le difficoltà mostrate dal Milan nella prime 7 partite di campionato nel partire forte e segnare quel gol o quei gol che indirizzino le gare a proprio favore: dal primo turno di Serie A ad oggi, i rossoneri hanno chiuso in vantaggio il primo tempo solo in due occasioni, con Torino e Lazio. Un problema probabilmente frutto dell'incapacità di aggredire la partita sin dal primo minuto, che rischia di costare caro contro formazioni qualitativamente superiori (tra una decina di giorni a San Siro arriva la Juventus) o molto organizzate e brave, una volta davanti, a chiudere gli spazi e sfruttare il contropiede, come il Chievo, prossimo avversario per gli uomini di Montella. Un dato oggettivo al quale i rossoneri hanno però risposto, nelle ultime 4 giornate, con una tendenza molto incoraggiante a proposito dei finali di gara: contro Sampdoria, Lazio, Fiorentina e Sassuolo sono infatti arrivati i gol che hanno ribaltato o indirizzato in senso positivo le sfide o creato i presupposti per vincerle, come con i viola.
MONTELLA MALE DOPO LA SOSTA - Un cambio di atteggiamento che deve partire dalla testa dei giocatori, attesi da tre trasferte da prendere con le molle contro Chievo, Genoa e Palermo, da una partita decisamente proibitiva con la Juve e da un solo vero impegno semplice sulla carta, il match casalingo col Pescara di fine mese. Già contro i clivensi, grande rivelazione di inizio torneo, Montella spera di vedere una crescita, contro un avversario bene allenato e tatticamente molto preparato e un motivo in più per provare a portare via i 3 punti dal "Bentegodi" potrebbe essere il desiderio di cambiare i propri numeri dopo ogni sosta. Da quando allena, infatti, Montella ha vinto solo in 7 occasioni su 21, pareggiando 4 volte e perdendo ben 11 volte. Numeri che, per i più maligni, potrebbero evidenziare l'incapacità del tecnico campano di motivare a dovere le proprie squadre dopo uno "stacco" di due settimane e con molti calciatori via con le rispettive nazionali. Un dato da provare a spazzare via anche col suo giocatore più prolifico, quel Carlos Bacca (6 centri in campionato), che da quando è al Milan non ha mai segnato partendo titolare dopo gli impegni con la Colombia. El Peluca è rimasto a secco contro l'Udinese quest'anno e nella scorsa stagione con Inter, Juve, Bologna e Atalanta. Il Milan è chiamato alla svolta e per farlo andrà abbattuto ogni tipo di tabù.