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    Milan, la panchina è corta

    Milan, la panchina è corta

    • Federico Albrizio
    Ghiotta occasione sprecata dal Milan per accorciare le distanze nei confronti di Fiorentina e Inter, entrambe fermate sul pari rispettivamente da Bologna e Hellas Verona: i rossoneri non vanno oltre all'1-1 in casa contro l'Udinese, per giunta in rimonta dopo l'iniziale vantaggio dell'ex di turno Armero. Da San Siro emerge un problema evidente, finora coperto dai risultati positivi ottenuti dal Diavolo: la panchina è molto corta per puntare alle zone alte, soprattutto per quanto riguarda il pacchetto offensivo.

    NESSUN ESTERNO - Il grande peccato del mercato invernale punisce senza pietà il Milan: manca almeno un esterno, come si temeva Honda e Bonaventura non sono eterni. E' bastata l'assenza di Jack per mettere i rossoneri in una situazione di emergenza, con Mihajlovic costretto a dirottare Kucka sulla corsia mancina: soluzione che non ha premiato, nonostante l'impegno notevole lo slovacco è apparso inevitabilmente fuori ruolo e inefficace come invece sa essere in mezzo al campo. Sinisa è corso ai ripari inserendo Balotelli in attacco e spostando Niang sulla fascia per dare più pericolosità, ma il risultato è stato solo parzialmente positivo. Il Milan ha sì trovato il pareggio, ma anche il francesino ha esaurito la carica e Boateng subentrato al suo posto non è riuscito a garantire la stessa intensità e la stessa qualità. Sulla destra Honda per ora tiene, ma appare evidente quanto servisse arrivare a un altro esterno lo scorso gennaio per poter sopperire all'assenza del giapponese o di Bonaventura.

    PANCHINA CORTA - Complice anche l'assenza di Luiz Adriano, infortunato e ancora al centro di voci di mercato, dopo Boateng e Balotelli Mihajlovic si è ritrovato senza altri cambi utili per dare la svolta in attacco, tanto da decidere di non effettuare neanche il terzo cambio. Non tanto una bocciatura per Poli e compagni, ma sono scelte più utili per conservare un risultato piuttosto che per stravolgerlo. Mancava un uomo, il Milan a questo punto spera che possa esserlo Menez: il francese è ancora lontano però dalla miglior condizione fisica e così Mihajlovic è chiamato a stringere i denti almeno per questo mese. Puntare al terzo posto vista la distanza non elevata resta un obiettivo plausibile, farlo senza una panchina adeguatamente lunga però lo rende più complicato: Sinisa non si scompone e chiama i suoi giocatori a tirar fuori ancor più carattere per sopperire anche a questa mancanza.

    Twitter: @Albri_Fede90

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