Milan, la nuova strategia sul mercato: limite dei colpi a 30 milioni. La motivazione nel contratto di Furlani
30 MILIONI COME LIMITE - Una strategia che, come detto, non prevede soltanto un budget statico da 40/50 milioni, ma che varirerà in base all'andamento delle cessioni e che avrà comunque un limite auto-imposto per ogni operazione in entrata. Salvo casi ad oggi non previsti o prevedibili, non vedremo il Milan spendere per gli acquisti dei cartellini dei giocatori cifre superiori ai 30 milioni di euro.
LEGGI QUI - TUTTI I POTERI DI FURLANI COME AD DEL MILAN
LA MOTIVAZIONE - Perché una cifra così ben delineata? Il motivo va ricercato nel bilancio del club rossonero e nei dettagli contrattuali messi nero su bianco nel momento in cui Giorgio Furlani è stato promosso come nuovo amministratore delegato al posto di Ivan Gazidis. Nei dettagli dei poteri conferiti al neo-ad, infatti, oltre ai compiti per la Lega Calcio, per gli sponsor e per lo stadio, ci sono anche dei dettagli legati al mercato (LEGGI QUI) fra cui anche un limite di firma sui colpi in entrata.
TUTTO SENZA CARDINALE - Furlani è chiamato infatti a "Gestire i rapporti con gli agenti dei giocatori; Essere il referente formale dei responsabili di ogni linea di business e di ogni operazione calcistica della società; Assumere, sospendere e licenziare personale, fissare le retribuzioni, Negoziare, stipulare, modificare e risolvere accordi di acquisizione o trasferimento, nell’ambito dell’attività sportiva, in qualsiasi forma, dei diritti alle prestazioni dei calciatori, ivi compresi quelli del settore giovanile, con limite a firma singola nei limiti del budget annuale approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione e comunque con il limite, per ciascuna operazione, di euro 30.000.000 (trenta milioni) lordi". In sostanza, fino a 30 milioni di euro lordi, la firma di Giorgio Furlani basta per chiudere ogni operazione. Per ogni operazione superiore è invece necessaria, oltre all'extra-budget, anche la firma in prima persona di Gerry Cardinale.