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    Milan, la missione di Leao: sfruttare le ultime luci di Ibra per poi brillare da solo

    Milan, la missione di Leao: sfruttare le ultime luci di Ibra per poi brillare da solo

    • Luca Fazzini
    Un anno tra alti e bassi, una stagione altalenante in attesa di una definitiva stabilità. Per Rafael Leao, il primo anno in Italia ha le sembianze delle montagne russe. L'etichetta di giovane promessa strappata a Inter e Roma, la panchina iniziale, il boom autunnale, il posto da titolare, le polemiche per la notte in discoteca dopo il 5-0 subito a Bergamo contro l'Atalanta, l'addio del suo estimatore Boban, l'esplosione del rivale Rebic e infine la condanna a risarcire 16,5 milioni allo Sporting Lisbona. Ce n'è di tutti i gusti nel 2019/2020 del portoghese, che ora - alla vigilia della probabile ripartenza della Serie A - prepara il terreno per la definitiva tranquillità.

    LA LUCE DI IBRA - Nelle 12 partite rimanenti, infatti, l'ex Lille dovrà dimostrare di essere da Milan. Qualità e buoni spunti non bastano più: ora servono continuità e, soprattutto, gol. Li stessi che ha trovato, dall'inizio del 2020, il suo concorrente Ante Rebic. Il croato, rigenerato dall'arrivo di Zlatan Ibrahimovic, si è preso la maglia da titolare a suon di reti decisive. Ora, per Leao, arriva una chance quasi irripetibile: sfruttare l'ombra di Zlatan per crescere lontano dai riflettori. "Può aiutarmi molto dal punto di vista calcistico, in allenamento mi sta molto vicino, sin dal suo arrivo ha avuto questo atteggiamento con me. Mi dà molti consigli, mi dice che posso fare molto meglio e che ho il potenziale per diventare un punto di riferimento al Milan". Parole e musica, datate poco più di un mese fa: ora c'è da approfittare della luce di Ibra per imparare a brillare in autonomia. Anche perché, molto probabilmente, tra un anno occorrerà fare da soli

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