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Milan, la mini-crisi di Leao fra numeri, tattica e il ruolo di Theo
NUMERI - Prendendo in esame la partita contro il Paris Saint Germain e quella più convincente dal punto di vista del gioco di questa stagione, quella contro il Torino, la differenza nell'impatto di Leao è palese prima di tutto dal punto di vista individuale. Il numero di palloni toccati è sostanzialmente lo stesso, quello che cambia è ovviamente la gestione: 75% di duelli riusciti contro il 40%, 6 cross tentati a 1, 2 tiri di cui uno in porta contro i 4 tentati e 1 in porta col PSG. Quello che più cambia è la gestione dei passaggi e degli spazi, equamente distribuita fra destra, avanti e sinistra col Torino, quasi esclusivamente verso destra col PSG. Infine, allargando il discorso da inizio stagione ad oggi è anche crollata la media dei dribbling riusciti che è scesa da circa 5 a partita delle prime 4 gare a poco più di 1 a partita nelle ultime.
TATTICA - Cosa ci dicono questi numeri? Inevitabilmente che Leao tendenzialmente è diventato o ha compiuto delle scelte un po' più "egoiste" e un po' meno di squadra, ma anche e soprattutto che la gestione dell'occupazione degli spazi del Milan lo sta spingendo sempre più verso l'esterno e sempre meno verso il centro del campo (dato sottolineato dalla distribuzione dei passaggi col PSG) dove, sostanzialmente, sono le mezzali (Reijnders e Musah/Loftus Cheek) ad occupare gli spazi.
THEO - C'è però un altro fattore che incide molto nella mini-crisi di Rafael Leao ed è rappresentata dal rendimento di Theo Hernandez. Sembrerà scontato, ma anche l'esterno francese e la sua mini-crisi sta incidendo nel contrastare e mettere in difficoltà il portoghese. Spesso e volentieri, infatti, gli avversari riescono ad ingabbiare, raddoppiare o intrappolare le giocate di Leao, ma perché questo avviene? Tornando alle nostre due partite simbolo, PSG e Torino e guardando le heatmap dei due giocatori, rispetto ad inizio anno Theo Hernandez è molto meno propositivo, occupa meno gli spazi, e ha ridotto soprattutto gli inserimenti centrali sulla trequarti che costringerebbero difensori e centrocampisti a seguirlo eliminando la possibilità del raddoppio su Leao. La pericolosità offensiva di Theo sta mancando e con essa cala anche quella di Leao. Dettagli, non gli unici, che certificano un momento negativo che si riflette su tutta la squadra. Testa, numeri, e gambe, la svolta di Leao è possibile già dalla sfida col Napoli, ma dovrà essere aiutato.
@TramacEma