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    Milan, la mini-crisi di Leao fra numeri, tattica e il ruolo di Theo

    Milan, la mini-crisi di Leao fra numeri, tattica e il ruolo di Theo

    • Emanuele Tramacere
    Il Milan non sa più segnare? La risposta guardando lo score delle ultime partite sembra scontata e, di conseguenza, il dito non può che finire ad essere puntato sulla stella più lucente della squadra, colui che, nel momento di difficoltà, dovrebbe essere chiamato al guizzo offensivo sblocca partite. Per il Milan questo giocatore è inevitabilmente Rafael Leao, il cui apporto in zona gol si è di fatto arenato dallo scorso 23 settembre, più di un mese non solo per quanto riguarda i gol segnati, ma anche per gli assist forniti ai compagni con la sola parentesi positiva della gara con la Lazio (comunque datata 30 settembre). Qualcosa rispetto all'inizio dell'anno o all'anno scorso è evidentemente cambiato ed è lì che Pioli dovrà cercare le risposte più importanti a questo problema. 


    NUMERI - Prendendo in esame la partita contro il Paris Saint Germain e quella più convincente dal punto di vista del gioco di questa stagione, quella contro il Torino, la differenza nell'impatto di Leao è palese prima di tutto dal punto di vista individuale. Il numero di palloni toccati è sostanzialmente lo stesso, quello che cambia è ovviamente la gestione: 75% di duelli riusciti contro il 40%, 6 cross tentati a 1, 2 tiri di cui uno in porta contro i 4 tentati e 1 in porta col PSG. Quello che più cambia è la gestione dei passaggi e degli spazi, equamente distribuita fra destra, avanti e sinistra col Torino, quasi esclusivamente verso destra col PSG. Infine, allargando il discorso da inizio stagione ad oggi è anche crollata la media dei dribbling riusciti che è scesa da circa 5 a partita delle prime 4 gare a poco più di 1 a partita nelle ultime.


    TATTICA - Cosa ci dicono questi numeri? Inevitabilmente che Leao tendenzialmente è diventato o ha compiuto delle scelte un po' più "egoiste" e un po' meno di squadra, ma anche e soprattutto che la gestione dell'occupazione degli spazi del Milan lo sta spingendo sempre più verso l'esterno e sempre meno verso il centro del campo (dato sottolineato dalla distribuzione dei passaggi col PSG) dove, sostanzialmente, sono le mezzali (Reijnders e Musah/Loftus Cheek) ad occupare gli spazi.

    Milan, la mini-crisi di Leao fra numeri, tattica e il ruolo di Theo
    THEO - C'è però un altro fattore che incide molto nella mini-crisi di Rafael Leao ed è rappresentata dal rendimento di Theo Hernandez. Sembrerà scontato, ma anche l'esterno francese e la sua mini-crisi sta incidendo nel contrastare e mettere in difficoltà il portoghese. Spesso e volentieri, infatti, gli avversari riescono ad ingabbiare, raddoppiare o intrappolare le giocate di Leao, ma perché questo avviene? Tornando alle nostre due partite simbolo, PSG e Torino e guardando le heatmap dei due giocatori, rispetto ad inizio anno Theo Hernandez è molto meno propositivo, occupa meno gli spazi, e ha ridotto soprattutto gli inserimenti centrali sulla trequarti che costringerebbero difensori e centrocampisti a seguirlo eliminando la possibilità del raddoppio su Leao. La pericolosità offensiva di Theo sta mancando e con essa cala anche quella di Leao. Dettagli, non gli unici, che certificano un momento negativo che si riflette su tutta la squadra. Testa, numeri, e gambe, la svolta di Leao è possibile già dalla sfida col Napoli, ma dovrà essere aiutato.

    @TramacEma

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