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    Gattuso: 'Bonucci è un esempio. Futuro? Voglio stare al Milan'

    Gattuso: 'Bonucci è un esempio. Futuro? Voglio stare al Milan'

    • Daniele Longo inviato a Milanello
    Non c'è stato nemmeno il tempo di godersi la vittoria in Europa League per il Milan, impegnato domenica sera nello scontro diretto contro la Sampdoria. Rino Gattuso nella conferenza stampa della vigilia presenta la gara:

    SULLA SCONFITTA DELL'ANDATA CON LA SAMP: 'Ci sarà bisogno dei tifosi, ma dobbiamo trascinarli con la prestazione e con il senso di appartenenza, come abbiamo fatto con la Lazio. I 50000 di San Siro creano un atmosfera, ieri ero rimasto ai 40000. Conta che ci si metta passione, so cosa può dare il tifo. Deve essere brava la squadra a far tornare l'entusiasmio'.

    SUI POCHI GOL SUBITI E SUL LAVORO DI BIGLIA: 'Non è solo la capacità dei singoli, ma di tutta la squadra. Quando scappa la difesa deve farlo anche il centrocampo. Suso e Calhanoglu si sacrificano, siamo corti, la squadra è in 35 metri. Gli attaccanti si sacrificano, sottolineerei la prestazione di tutta la squadra e non di singoli'.

    SUI VANTAGGI CHE HA BONUCCI CON LA CRESCITA DI ROMAGNOLI: 'Mi piacerebbe parlare della linea dei 4, e non solo della coppia centrale. Ignazio e Calabria stanno giocando molto bene, anche Borini e Antonelli. Difficilmente ci facciamo attaccare alle spalle. Bonucci deve essere un esempio, il campione non è solo chi sa giocare a calcio, ma anche chi dà l'esempio, chi rompe le scatole, non vuol dire essere presuntuosi. Il campione ci deve mettere tanta veemenza negli allenamenti, chi non vive il calcio a 360 gradi non va avanti. Sono orgoglioso di allenarlo, speriamo di alzare l'asticella'.

    SUL MOMENTO DELLA SQUADRA: 'Con la Spal, c'era un giocatore che ci ha messo in difficoltà come Lazzari, non staccavamo con Rodriguez nel momento giusto e ci siamo fatti schiacciare nei primi 20'. Lo stesso con il Ludogorets, l'avevamo preparata per non perdere palle in uscita ma abbiamo dato una lettura sbagliata. Ci sono tante componenti in Europa che ti portano a fare così, però abbiamo dato un segnale che si tocca con mano: siamo lì che soffriamo ma non subiamo gol'.

    SU MILAN-SAMP: 'Non possiamo sbagliare, sono tre punti sopra di noi. Lo sappiamo già da molto tempo. La classifica non è bellissima. Dobbiamo prepararla bene. C'è grandissimo rispetto, giochiamo contro una squadra ben organizzata ed allenata. Bisogna fare una grandissima prestazione. Non voglio sentir parlare di stanchezza. A volte questa parte anche dalla testa. Nei primi 20 minuti contro il Ludogorets non ero contento perché sembrava ci risparmiassimo. Se domani giochiamo timorosi e bassi si rischia grosso'.

    SUL BALLOTTAGGIO MONTOLIVO-LOCATELLI: 'Montolivo ti da esperienza e qualità, ha un passo diverso rispetto a Loca che ti da inserimenti e freschezza, essendo più giovane'.

    SUGLI INTERESSAMENTI PER GATTUSO: 'Per me c'è solo il Milan, spero di rimanere a lungo qui. Per me ci possono anche essere i giovanissimi della Gallaratese, l'ultimo problema di questa società sono io. Ringrazio Fassone e Mirabelli che mi hanno dato questa possibilità, senza di loro sarebbe stato impossibile. Io posso aspettare fino al 31 di agosto, priorità al Milan, sono mancato 5 anni qui'.

    SUL PROSSIMO STEP: 'La continuità di risultati e di prestazioni, riuscire tante volte a sviluppare meglio. A volte siamo prevedibili, altre meno. Palleggiare con più velocità e imbucare, a volte giochiamo troppo difficile, cercando la giocata. Secondo me la mia squadra ha queste caratteristiche'.

    SULLE STATISTICHE: 'Analizzo le partite e le statistiche degli avversari. Quando lo staff mi fa vedere le statistiche strappo subito i fogli per scaramanzia. Mi dispiace aver poco tempo per preparare questa partita. Ho copiato tante cose a Giampaolo, mi piace come fa giocare la squadra. Sono molto preoccupato perché so il suo lavoro, domani sarà una gara molto difficile, non dobbiamo sbagliare nulla e giocare con grande responsabilità. Se sbagli qualcosa non ti perdonano'.

    SULL'ABITUDINE MENTALE A TENERE L'ATTENZIONE ALTA NEGLI INCONTRI RAVVICINATI: 'Si temo questo. Voglio toccare con mano, poi è anche vero che quando eprimo il concetto che voglio che nessuno molli lo dimostrano i due gol di Borini, Rodriguez entra e segna. Qualcuno non è contento e ci sta, ma l'occasione arriva e bisogna sfruttarla per il bene di questa società e di questa squadra. Non dobbiamo piangerci addosso, dobbiamo preparare le partite, siamo allenati per fare fatica, c'è qualcuno che ha lavorato tantissimo in questi mesi. L'unica paura deve essere sottovalutare e dire al lupo al lupo, dobbiamo andare in campo con la consapevolezza che possiamo crescere ancora tanto'.

    SULL'ASSENZA DI KESSIE: 'Bisogna dare l'1%-2% in più tutti, dobbiamo andare alla ricerca di qualcosa in più tutti quanti. Rincorrere di più, si può aggiustare con questo atteggiamento. Non abbiamo un giocatore con le caratteristiche di Franck, lo sapevamo anche col mercato aperto. Fiducia ai ragazzi che sono rimasti qua. Dobbiamo dare qualcosa in più'.

    SUI CONFRONTI CON I GIOCATORI CHE GIOCANO POCO: 'Io non parlo tanto con i giocatori, lo faccio in campo. Non posso prenderli in giro, nelle sedute di allenamento sono vicini, cerco di martellarli anche quando sono tristi, non si sentono protagonisti. Nello spogliatoio certe volte non entro, parlo con chi vedo in difficoltà, se vedo che ha qualcosa che lo turba. Non li conforto se non giocano, inutile promettergli cose per la settimana dopo. Quando vedo che c'è la possibilità, che lo vedo bene, vado e ci parlo'.

    SULLA SCELTA DI TORNARE: "Qui qualcuno ha vissuto il Gattuso giocatore. Galliani mi chiamava di continuo quando ho lasciato il Milan. Mi sentivo tutto, ho vissuto il Milan come un sogno, ho sempre tifato questa squadra. Ho fatto la scelta di lasciare il Milan, ma tutti volevano a tutti i costi che rimanessi nello staff di Allegri ed allenassi la Primavera, ma ho fatto altre scelte. Dopo sono arrivato, sapevo che potevo trovare qualcosa di diverso ma mi sono comportato allo stesso modo. Ho lavorato con i ragazzi di 18/19 anni con la stessa voglia con cui ho iniziato questa carriera. Senza Mirabelli non avrei accettato, mi ha chiamato tante volte, la mia paura era di non poter trarre il massimo dai ragazzi di 18/19 anni. Poi ho visto che a Pisa avevo lavorato con dei classe 97 che avevano più o meno la stessa età. Sono venuto perché ho visto una società che mi apprezzava, Mirabelli sapeva come lavoravo. La pressione la sento anche quando faccio gli allenamenti, sono fatto così, metto impegno in tutto quello che faccio. Ho provato a gestire le cose calcistiche in modo diverso ma non sono io. Preferisco soffrire e fare un po' di fatica in più".



    SU COSA HA RUBATO A GIAMPAOLO: 'La partita dell'andata non l'ho rivista, avevamo un assetto tattico diverso. Mi piace la sua intensità, la sua difesa della porta. E' un allenatore che sta avanti, è un professore. Quando lo sento parlare mi affascina, già qualche anno fa a Coverciano. Da lui qualche copia e incolla l'ho fatto'.

    SUI PRESUNTI FALLIMENTI PASSATI: 'Non è vero, ho vinto un campionato. L'anno scorso ho fatto 40 punti senza un presidente, senza stipendi. Ci sono stati fallimenti societari, come all'Ofi Creta. Tu dici chi me lo ha fatto fare? Vero. C'erano tante difficoltà, io penso che in questo momento io devo continuare a fare quello che so fare, quello a cui credo fortemente. Quello che pensano alcuni non mi importa. Ho vissuto per anni con l'etichetta del giocatore solo corsa. Non stai 14 anni al Milan così, se vuoi fare questo mestiere qua non puoi non sapere nulla. Comunque dappertutto è così, se si dovesse pagare per aprire la bocca, tanti non lo farebbero'.

    SULL'ESSERE L'UNICA SQUADRA AD AVER VINTO IN EUROPA: 'Non lo so se ho idee più chiare degli altri, poi faremo anche la conta sui giocatori. La paura più grande in questo momento, perchè sappiamo il percorso che abbiamo, non è che non ho fiducia negli altri. Se vedessi che c'è qualcuno non ce la fa, sarei un pazzo a non cambiare. Per questo non sto cambiando tanto, gli altri stanno recuperando bene. Può succedere che succede da domani'.

    SU DONNARUMMA: 'Era un gesto che aspettavo da tanto tempo, lo ha facilitato che la tribuna era più bassa, il contatto face to face era più facile. Al di là del ragazzo giovane, ha grande senso di appartenenza e ha bisogno di fiducia e affetto. Non quantifichiamo sempre per quanto guadagna, che è tanto lo sappiamo tutti, ha bisogno di affetto'.

    SULLE CONDIZIONI DI KALINIC: 'Io penso che con Cutrone dovete essere più tranquilli tu, paragoni a destra e a manca, Nazionale. Deve crescere e lavorare, voliamo basso. Non deve pensare ai suoi record, deve lavorare e riposare. Spero si trovi una bella fidanzata e che sia spesso a casa, magari a fare l'amore'.







     

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