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    Milan, l'esterno è l'ultimo dei problemi

    Milan, l'esterno è l'ultimo dei problemi

    Ancora una sconfitta in questo lungo precampionato per il nuovo Milan di Filippo Inzaghi. In terra spagnola la formazione rossonera ha messo in luce, seppur priva di molti titolari, alcuni dei limiti fondamentali che questa formazione si porta in dote e che, in sede di mercato, difficilmente potrà essere colmata.

    DIFESA LENTA E IMPACCIATA - Sebbene sia composta da tanti buoni giocatori, la fase difensiva del Milan appare ancora fin troppo fragile. Tutti i difensori a disposizione di Inzaghi sono molto forti nella fase aerea (vero punto debole della gestione Allegri), ma appaiono lenti nei movimenti verticali. Per alzare la linea difensiva servirebbe quindi una grande capacità di copertura degli esterni (Armero e Abate al momento non sembrano nè in condizione, nè pronti a livello difensivo) o, in alternativa, una straordinaria copertura della linea mediana.

    CENTROCAMPO CON POCA QUALITA' - Eslcudendo De Jong, per cui è in corso la trattativa per il rinnovo e Riccardo Montolivo (il cui rientro però sarà valutato con grande calma) a centrocampo non ci sono giocatori totali, che sappiano abbinare al meglio qualità e quantità. Essien e Muntari sono fin troppo altalenanti, Andrea Poli ha dimostrato negli anni di essere un ottimo incursore, ma fatica in fase di impostazione mentre Riccardo Saponara, per cui è vivo l'interesse dell'Empoli, difetta al contrario in fase di copertura.

    ROSA TROPPO AMPIA -  Il ventaglio di opzioni a disposizione di Filippo Inzaghi conta, ad oggi, 29 giocatori. In un'annata in cui i rossoneri saranno impegnati soltanto in campionato e Coppa Italia il numero di esuberi è ancora troppo elevato. Adriano Galliani è chiamato ad un vero e proprio miracolo sul mercato in uscita in cui dovrà cercare una destinazione a numerosi giocatori. Fra i 4 portieri il candidato numero uno a lasciare il club dovrebbe essere Michael Agazzi, che però non ha alcuna intenzione di dire addio. In difesa due fra Zapata, Bonera, Albertazzi e Mexes faticheranno a trovare minuti importanti alle spalle della coppia Alex-Rami. Se a centrocampo il problema ingaggio blocca la cessione di Essien, la cessione in prestito di Riccardo Saponara potrebbe essere una soluzione logica per non stoppare la sua crescita. Ma è sugli esterni, sia difensivi che offensivi, che si giocherà la partita più importante. Cristian Zaccardo ha rifiutato ogni offerta pervenutagli, Didac Vilà ha l'interesse di alcuni club spagnoli, ma è il duo Ignazio Abate e M'Baye Niang che rimane al centro delle principali discussioni. Entrambi, infatti, non partiranno nell'11 titolare di Inzaghi (scalzati nelle gerarchie da De Sciglio e Menez) e potrebbero garantire al Milan un'importante tesoretto da destinare sull'ultimo colpo in entrata di mercato.

    OBIETTIVO MERCATO - Un ultimo colpo che, però, alla luce di quanto detto finora, non dovrebbe essere destinato al reparto avanzato. Contando le crescenti prestazioni di Honda, e la presenza di Menez, El Shaarawy, PazziniBalotelli e il giovane Mastour, infatti, il tridente d'attacco di Inzaghi potrebbe comunque essere considerato completo. Il vero colpo che potrebbe far quadrare lo scacchiere tattico del nuovo Milan, infatti, dovrebbe essere a centrocampo. Un mediano in grado di abbinare anche qualità in fase propositiva. Il Milan sta monitorando il profilo di Blerim Dzemaili, escluso dai convocati del Napoli per l'impegno in Champions League contro l'Athletic Bilbao. Arriverebbe a costi contenuti non superiori a 6-7 milioni di euro. Una cifra che il club ha già racimolato con le cessioni di Robinho, Kakà e Constant. La crescita del nuovo Milan passa principalmente dal centrocampo. A Galliani la prossima mossa.

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