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    Milan, l'eroe che non ti aspetti: dai dubbi e le critiche al rigore di Lautaro, la rivincita di Tatarusanu

    Milan, l'eroe che non ti aspetti: dai dubbi e le critiche al rigore di Lautaro, la rivincita di Tatarusanu

    • Federico Albrizio
    Eroe per una notte, quasi a sorpresa, nella partita più sentita dell'anno. Il Milan porta a casa un punto dal derby che permette di andare alla sosta in vetta alla classifica, appaiato al Napoli, e lo fa non grazie ai colpi di classe di Ibrahimovic, Rebic o Brahim Diaz: l'uomo copertina diventa Ciprian Tatarusanu, che tiene a galla i rossoneri parando il rigore di Lautaro Martinez, che avrebbe potuto riportare l'Inter in vantaggio. 'Parando', sottolineiamo proprio come fatto dal portiere rumeno al termine dell'incontro, perché più che un errore dell'attaccante nerazzurro si tratta proprio di un gesto tecnico del numero 1 milanista, bravo a intuire le intenzioni del Toro e a tuffarsi con prontezza per un salvataggio che entra nella storia dell'ex Fiorentina e della stracittadina milanese.

    1, 10 e 40 - Diamo i numeri, in senso metaforico, di questo episodio. 1, perché si tratta del primo rigore parato da Tatarusanu in 87 presenze in Serie A tra Fiorentina e Milan (rispettivamente 81 e 6). Nel 2017 gli era già capitato di non subire gol dal dischetto, ma non per meriti propri: in quell'occasione, contro il Torino al Franchi, Belotti sparò il penalty sulla traversa, risparmiando così il portiere rumeno. 10, come i rigori parati in carriera da Ciprian che tra le proprie 'vittime' conta anche Fernando Torres: nel 2013, agli ottavi di Europa League negò la doppietta personale a Fernando Torres in un Chelsea-Steaua Bucarest. 39 (quasi 40), come gli anni passati dall'ultimo rigore parato da un portiere del Milan nel derby: bisogna tornare al 7 marzo 1982 e a Ottorino Prati, che dagli undici metri fermò Evaristo Beccalossi (l'Inter vinse comunque 2-1).

    RIVINCITA - Numeri che fanno da contorno alla gioia di Tatarusanu, che si mette così alle spalle i dubbi e le critiche che avevano accompagnato il suo ingresso nell'undici titolare dopo il grave infortunio a Mike Maignan (il francese sarà costretto ai box fino al 2022). Le prime uscite non erano state d'altronde brillanti, complici anche i lunghi periodi di inattività che caratterizzano la vita dei 'secondi', e avevano lasciato intendere che Antonio Mirante, ingaggiato per sopperire numericamente all'assenza di Maignan (e a quella concomitante di Plizzari, altro lungodegente), potesse prendersi rapidamente i pali rossoneri. Dubbi parati, Tatarusanu si è gradualmente integrato nei meccanismi della difesa e della squadra nel suo complesso, passando per le accese discussioni con Kjaer diventate rapidamente oggetto di meme e video virali tra i tifosi rossoneri, e ha ripagato la fiducia garantitagli da Pioli sfoderando una prestazione solida nel derby, anche al di là del rigore parato: puntuale nelle uscite e nel farsi trovare pronto per aiutare a ripartire da dietro, ha dato ai compagni quella sicurezza e quelle garanzie che il Milan temeva di aver perso con l'infortunio di Maignan. Non cambierà forse il suo futuro a lungo termine (contratto in scadenza nel 2023 e rinnovo non all'orizzonte) né il suo ruolo di vice, ma per Tatarusanu resterà una notte storica: una notte da eroe inaspettato per il mondo rossonero.

    @Albri_Fede90

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