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    Milan, Krunic è l'uomo del destino: la punizione di Verona e il 'tuttofare' di Pioli, per lo scudetto urge la garra slava

    Milan, Krunic è l'uomo del destino: la punizione di Verona e il 'tuttofare' di Pioli, per lo scudetto urge la garra slava

    • Alessandro Di Gioia
    Tutti gli scudetti hanno un protagonista inatteso. E' sempre successo nella storia del campionato italiano che le squadre che possono appropinquarsi al titolo di campione trovino l'eroe di un pomeriggio o di una notte a sbrogliare la matassa di un campo complicato: il Milan lo sa bene, dato che nell'ultimo titolo vinto con in panchina Massimiliano Allegri, nella stagione 2010/2011, ormai 11 anni fa, trovò nel Carneade Rodney Strasser l'uomo del destino autore del gol che decise la fondamentale sfida di Cagliari. Lo sa bene anche Stefano Pioli, che nelle ultime gare ha rispolverato e tirato fuori dall'armadio-panchina uno dei suoi alfieri, a lungo a riposo nei mesi invernali: Rade Krunic.

    LA PUNIZIONE DI VERONA  E I 4 RUOLI IN STAGIONE - Proprio il bosniaco ex Empoli, squadra contro cui l'Inter anticiperà l'ennesimo round scudetto nella giornata di venerdì, fu decisivo nella vittoria rossonera della passata stagione al Bentegodi contro l'Hellas Verona di Ivan Juric: l'1-0 firmato con una splendida pennellata su punizione mise in discesa la strada per Ibra e compagni, prima del bis di Dalot. Nessun paragone tra Krunic e Strasser, sia chiaro: il classe 1993, soprannominato "il pittore di Foca" dai tifosi di fede milanista, è ben altra pasta di giocatore. Il jolly o "tuttofare" di Pioli, dotato di tecnica ma anche grinta: in questa stagione ha già ricoperto quattro ruoli diversi, quello di trequartista, di esterno alto, di centrocampista centrale davanti alla difesa e persino di terzino.

    COME REBIC, LA 'GARRA' SLAVA - Tattica e abnegazione che lo hanno reso un idolo  per i supporter rossoneri: domenica sera a Verona, dal 1' o più probabilmente a partita in corso, potrà diventare di nuovo l'uomo del destino all'ombra dell'Arena, ma questa volta in ottica scudetto. Tra i migliori in campo seppur da subentrato contro la Fiorentina, ha disputato uno stralcio di partita sugli scudi, tutto rincorse e recuperi palla, ma con grande abilità di gestione. Così come Rebic, in campo per la battaglia finale: a questo punto della stagione, a tre partite e sette punti dal titolo, urge la "garra" slava. 

    @AleDigio89

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