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Milan, Kessie un caso preoccupante per 3 motivi. E la trattativa per il rinnovo svelerà le intenzioni di Elliott
Le prime, più pericolose perché meno attese, riguardano la sua partecipazione alle imminenti Olimpiadi, in programma a Tokyo dal 22 luglio all’8 agosto. Il c.t. della Costa d’Avorio, Beaumelle, lo ha infatti inserito quasi in extremis fra i tre fuoriquota, visto che Kessie ha già compiuto 24 anni, e lui ovviamente non se l’è sentita di rifiutare una simile opportunità. Peccato, però, che in questo modo salti il raduno del Milan tra una settimana esatta, giovedì prossimo a Milanello, e soprattutto la prima importantissima fase della preparazione, perché si presenterà in ritardo e con impegni supplementari e anticipati nelle gambe. Il Milan, ovviamente, non poteva opporsi, come non può opporsi ai suoi prossimi impegni con la sua nazionale, che parteciperà alla coppa d’Africa in Camerun tra il 9 e il 6 febbraio 2022. Ciò significa che il Milan perderà il suo punto di forza in due fasi ugualmente importanti della stagione.
Ma come se non bastasse tutto ciò, quello che preoccupa maggiormente è il rinnovo del suo contratto in scadenza il 30 giugno 2022, perché l’avvio delle trattative ricorda purtroppo quelle naufragate per diversi motivi con Donnarumma e Calhanoglu. Kessie attualmente percepisce 2,2 milioni a stagione e ne chiede 6, cioè il triplo, mentre il fondo Elliott è disposto ad arrivare al doppio cioè a 4 più bonus.
Il tempo, come si è visto proprio con i casi precedenti, non gioca a favore della società rossonera, che al di là delle parole dovrebbe muoversi in fretta, perché sono in tanti a seguire con attenzione Kessie, soprattutto dall’estero e in particolare l’Arsenal. Ecco perché, sia pure per motivi diversi, Kessie è un caso preoccupante: per il presente di Pioli costretto a rinunciare subito a lui, e per il futuro del Milan. E soprattutto ecco perché il rinnovo di Kessie si trasforma in una importante chiave di lettura per capire quali intenzioni ha la proprietà, perché un conto sono i ricatti dei procuratori e un altro la rigidità nelle trattative, considerando tutti uguali i giocatori, in base ai rispettivi tetti salariali. Ripetere che non ci sono problemi perché c’è tempo, rischia di diventare un ritornello-boomerang. Giocare d’anticipo, infatti, è determinante non soltanto in campo ma anche per programmare un futuro da grande squadra. E’ vero che nessuno è indispensabile, intanto però continuare a perdere giocatori a parametro zero, specialmente quelli più bravi, non aiuta a vincere. E il Milan, per la sua storia e la passione dei suoi tifosi, deve tornare a vincere senza accontentarsi di partecipare, continuando ad assistere alle feste degli altri.