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    Milan-Kessie, il patto scudetto: cancellare i fischi per un finale da protagonista

    Milan-Kessie, il patto scudetto: cancellare i fischi per un finale da protagonista

    Tanti, tantissimi fischi per Franck Kessie. Aumentano ogni settimana - nell'ultima partita c'era la capienza del 100% - e arrivano sempre dai tifosi del Milan. Non hanno preso benissimo l'addio dell'ivoriano a fine stagione, o meglio: il modo. "Al rientro dalle Olimpiadi sistemo tutto" aveva detto il centrocampista; ma i fatti raccontano altro, a giugno finirà il contratto e il giocatore andrà al Barcellona a parametro zero. Intanto, però, c'è una stagione da finire e un mese decisivo per la corsa scudetto. Il Milan è lì, al primo posto, ma anche contro il Bologna quando lo speaker ha fatto il nome di Kessie è arrivata una bordata di fischi. 

    DOPPIO RUOLO - A sette giornate dalla fine però serve una tregua. Un patto. Tutti uniti per conquistare il tricolore, poi le strade si separeranno. Per Pioli può essere ancora utile sia in mezzo al campo che qualche metro più avanti: Tonali sta vivendo un periodo di down e le sue prestazioni sono in calo, Brahim Diaz non gira e anche col Bologna non ha entusiasmato. Ecco perché Kessie può diventare decisivo, una volta davanti alla difesa e l'altra dietro la punta. 

    SAN SIRO AL CONTRARIO - Qualità e duttilità al servizio del Milan. Ancora per un mese, sette partite da vivere da protagonista. Lo spera Pioli, che potrebbe schierarlo già dalla prossima gara in casa col Genoa il 14 aprile. A proposito: il fattore San Siro, per Franck, può funzionare... al contrario. In trasferta può avere la mente più libera rispetto alle gare giocate a Milano, giocare con meno pressione e rischiare di più. Le qualità non gli mancano, la voglia di andarsene da vincente c'è. Ora però serve una tregua con i tifosi per fare bene anche in casa. Milan-Kessie, via alla stretta di mano. Il patto scudetto per difendersi dagli assalti di Napoli e Inter.

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