Milan-Juve: la partita di Matri
Di lui ieri ha parlato il tecnico del Milan, Max Allegri: "E' stato l’artefice dello scudetto della Juve. E' un ottimo giocatore e credo che difficilmente i bianconeri se ne priveranno". Lui, Alessandro Matri, attaccante di Sant'Angelo Lodigiano che proprio oggi compie 28 anni, stasera sarà l'osservato speciale del Trofeo Berlusconi, tradizionale sfida agostana a San Siro fra Milan e Juventus. Sarà l'osservato speciale sia che scenda in campo, sia che resti in panchina. Perché il Milan, al di là delle dichiarazioni di facciata di Allegri, lo vorrebbe fortemente portare a Milanello, più di Giampaolo Pazzini e più di Marco Borriello. E perché la Juventus, se davvero portasse a Vinovo uno fra Fernando Llorente ed Edin Dzeko, potrebbe davvero sacrificarlo, magari cedendolo proprio al club di via Turati (ma non in prestito, solo a titolo definitivo e per almeno 15 milioni di euro).
Milan-Juventus, la partita perfetta di Alessandro Matri. Il match fra la squadra nella quale ha mosso i primi passi nel calcio che conta, il Milan (trafila delle giovanili fra il 1996 e il 2004 e una presenza in prima squadra), e la squadra con la quale ha vinto gli unici due trofei della sua carriera, la Juventus: uno scudetto con un gol decisivo nell'1-1 dello scontro diretto proprio con i rossoneri (guarda caso) nel girone di ritorno della Serie A 2011-12, e una Supercoppa italiana appena conquistata a Pechino contro il Napoli. Milan-Juventus, il match fra la squadra allenata da Allegri, che a Cagliari ha avuto il merito di valorizzare e far esplodere Matri, e la squadra allenata da Antonio Conte (oggi sostituito in panchina da Massimo Carrera), il tecnico che apprezza Matri, ma non fino in fondo, non totalmente, e al quale non dispiacerebbe vedere al suo posto un bomber più completo e più affidabile a livello internazionale. Milan-Juventus, in quattro parole: la partita di Matri.