Milan, ira sacrosanta: troppi 2 gol fantasma, colpa di Blatter e Platini
Il Milan, i tifosi del Milan, Allegri e Galliani sono furibondi e ne hanno ben donde. Dopo Muntari a San Siro, Robinho a Catania: due gol fantasma, due gol pesantissimi che mancano eccome alla conta dello scudetto.
Ma, al di là delle polemiche furibonde che scandiscono queste ore, della piccata risposta di Allegri a Marotta, dei nuovi veleni propalati sull'asse Milan-Juve, c'è un aspetto che, ancora una volta balza evidente. Riguarda, come sempre, la questione della tecnologia. Perchè la colpa di questa situazione ricade su Joseph Blatter e la sua organizzazione, la Fifa che vive nel Medioevo e pervicacemente si rifiuta di aiutare gli arbitri e gli assistenti. Se poi ci si mette anche Platini, secondo il quale non ci vuole la moviola in campo, ma la moltiplicazione degli arbitri attorno alle porte, siamo a posto.
Sapete da quanti anni, la Federcalcio mondiale e il suo International Board hanno sul tavolo la questione del gol fantasma? Da dieci anni. E sapete quando, forse, si pronunceranno definitivamente? Il 2 luglio, a Kiev.
Eppure, anche un bambino capirebbe che la soluzione del problema sarebbe immediata con la tecnologia che ci ritroviamo all'inizio del terzo millennio. L'occhio di falco del tennis, l'istant replay del basket, il fotofinish nel ciclismo, la moviola nel rugby: c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ieri sera, a Catania, Adriano Galliani si aggirava in preda all'ira negli spogliatoi del Massimino mostrando sul suo telefonino il fermo immagine che mostra come il pallone colpito da Robinho abbia oltrepassato la linea della porta difesa da Carrizo. Bravo.
La prossima volta che Galliani incrocia Blatter o Platini o tutti e due; la prossima volta che uno dei migliori e preparati dirigenti del calcio mondiale incontra i colleghi degli altri Clubboni, siano essi 14 o 16 o 30, insomma quelli che volevano andarsene dall'Uefa, brandisca il cellulare e mostri anche a loro il fatidico fotogramma. Ponendo solo una domanda: fino a quando?
Fino a quando il Milan, come altre squadre a ogni latitudine dovranno fare i conti con l'arretratezza, il conservatorismo, l'anacronismo di un sistema che aborrisce la tecnologia, manco fossimo nel mesozoico.
Ventisei anni fa, non ventisei giorni fa, insediandosi alla presidenza del Milan un signore a nome Silvio Berlusconi disse che ci voleva la moviola in campo. Blatter era già in giro con i suoi dinosauri. I risultati si vedono.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com