
Milan-Inter in Coppa Italia, il precedente del 1998: quando i rossoneri di Capello travolsero 5-0 i nerazzurri di Simoni
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Non è chiaramente la prima volta che le due milanesi si confrontano in Coppa Italia: 27 i precedenti, con 10 vittorie del Milan, 8 pareggi e 9 affermazioni dell’Inter. Ma c’è una partita, quella di andata della stagione 1997/98, che è rimasta nella storia della stracittadina meneghina, in un contesto generale che ricorda un po’ la situazione di questa stagione. Allora come oggi, infatti, l’Inter in campionato lottava per vincere lo Scudetto, mentre i rossoneri, sensibilmente staccati, avevano nella Coppa nazionale un’occasione di riscatto.
In quell’occasione le due formazioni milanesi si affrontarono nei quarti di finale e, a sorpresa, la squadra guidata in panchina da Fabio Capello travolse i “cugini” con un netto 5-0 nella partita di andata dell’8 gennaio. L’Inter di Simoni si impose poi al ritorno per 1-0 due settimane dopo, ma in virtù del pesante punteggio dell’andata, furono i rossoneri a ottenere il pass per le semifinali.
Quell’anno il Milan, che in campionato chiuderà con un deludente 10° posto, dopo aver eliminato anche il Parma in semifinale, si fermerà soltanto in finale contro la Lazio, vittoriosa 3-1 nel match di ritorno a Roma, dopo il successo rossonero per 1-0 nell’andata di San Siro. L’Inter invece, perso fra le polemiche lo Scudetto in favore della Juventus, metterà in bacheca la Coppa Uefa, con una vittoria in finale a spese proprio della Lazio.
INTER IN LOTTA PER LO SCUDETTO, MILAN STACCATO IN CLASSIFICA
Le due squadre arrivarono alla sfida di andata dei quarti di finale di Coppa Italia con una situazione molto diversa. I nerazzurri avevano il vento in poppa, e sembravano destinati a conquistare il titolo di campioni d’Italia dopo anni di vacche magre, e, in un quadro più ampio, poter puntare al triplete. Nell’ultimo turno di campionato appena 4 giorni prima era arrivata una pesante vittoria per 1-0 sui rivali della Juventus, grazie ad un gol di Djorkaeff, che aveva permesso alla squadra di Simoni di portarsi a 33 punti e allungare a +4 il vantaggio sulle inseguitrici Juventus e Udinese.
L’Inter inoltre, dopo aver eliminato in sequenza gli svizzeri del Neuchatel Xamax e i francesi dell’Olympique Lione, aveva superato a dicembre lo scoglio degli ottavi di finale di Coppa Uefa, rappresentato da un’altra francese, lo Strasburgo, ottenendo la qualificazione ai quarti contro lo Schalke 04.
In Coppa Italia la squadra di Simoni aveva estromesso il Foggia nel 2° Turno con due vittorie per 0-1 e 3-2 (gol di Recoba all’andata, ancora dell’uruguayano su rigore, Ze Elias e Winter nel ritorno a San Siro), e poi il Piacenza nel 3° Turno (vittoria per 3-0 all’andata in casa con una tripletta del “Fenomeno” Ronaldo, sconfitta indolore per 1-0 al ritorno al Garilli con rete dell’ex rossonero Stroppa).
Il Milan di Capello, viceversa, arrivava alla stracittadina da 5° in classifica con 23 punti, gli stessi della Roma, con un distacco di 10 lunghezze dai “cugini” capolisti. La squadra, oggetto di una rifondazione dopo il grande flop dell’anno precedente, era partita con grosse aspettative ma aveva avuto un avvio di campionato difficile, per poi rialzarsi leggermente con il passare delle giornate.
In Coppa Italia il Diavolo aveva eliminato la Reggiana (0-0 e 2-0, gol di Weah e Boban) e la Sampdoria (vittorie per 3-2 in rimonta all’andata al Meazza, con reti di Weah, Maini e Kluivert e per 1-2 nel ritorno di Genova, con gol di Leonardo e Cruz su rigore a ribaltare la rete iniziale di Mihajlovic).
Nell’ultimo turno di campionato del 4 gennaio, il Milan aveva comunque battuto 2-1 al San Paolo il Napoli pericolante di Galeone (gol di Leonardo e Ganz). Fuori dalle Coppe visto l’11° posto finale del 1996/97, la squadra di Capello aveva nella Coppa nazionale un’importante occasione di riscatto da non sprecare per “salvare” una stagione complicata.
INTER FAVORITA E “IL CASO” GANZ
Viste le premesse e il cammino molto diverso delle due formazioni fino a quel momento, l’Inter di Simoni gode chiaramente dei favori del pronostico anche in Coppa Italia. Il derby d’andata in campionato, disputato il 23 novembre, era terminato con il punteggio di 2-2: i nerazzurri erano passati in vantaggio due volte con i gol di Simeone e Ronaldo su rigore, ma in entrambi i casi erano stati ripresi dai “cugini”, a segno con Weah e André Cruz su rigore.
Come sempre, in città i tifosi iniziano a vivere il derby già dai giorni che lo precedono. E a scaldare la sfida di andata di giovedì 8 gennaio c’è anche un’operazione di mercato: a fine dicembre, infatti, Maurizio Ganz, dopo due stagioni e mezzo con 98 presenze e 39 gol complessivi, era passato dall’Inter al Milan a titolo definitivo per un miliardo e mezzo di vecchie Lire più la seconda metà del cartellino di Francesco Moriero, già in forza ai nerazzurri.
“El segna semper lu”, come lo avevano ribattezzato i tifosi, affronta per la prima volta l’Inter con la maglia rossonera sulle spalle dopo aver già realizzato il suo primo gol con il Milan (prima rete italiana della stagione) nel successo di Napoli.
“Non mi servono vendette - assicura il centravanti ora rossonero a “La Gazzetta dello Sport” alla vigilia del derby di andata -, me ne sono andato a testa alta. Spero solo di sfruttare l’occasione che il Milan mi dà. Del resto, anche senza vincere la classifica cannonieri, i miei gol li ho sempre fatti”.
“Superare il turno vorrebbe dire Milan in semifinale - aggiunge Ganz -. Mi aspetto fischi, sono passato al Milan, ma se fossi un tifoso dell’Inter non mi fischierei, per tutto quello che ho dato in questi tre anni. Però sono venuto al Milan, è giusto che mi fischino. Facciano pure, i fischi mi caricheranno, sarà più elettrizzante”.
Sempre a “La Gazzetta dello Sport” parla anche Zvonimir Boban.
“Non partiamo favoriti, chissà che il vento non giri dalla nostra parte - dichiara il croato -, come succedeva all’Inter quando noi vincevamo tutto”.
In casa Inter fra i più carichi c’è il “Fenomeno” Ronaldo.
“Turnover? No grazie, voglio giocare sempre e vincere anche la Coppa Italia – afferma il brasiliano a “La Gazzetta” -. Non ne ho parlato con Simoni, e quindi non conosco le sue intenzioni. Ma dovesse chiedermi un parere gli direi che vorrei giocare sempre. Poi, chiaro, deciderà lui. Il Milan? Migliora di settimana in settimana. Il che significa che diventa sempre più difficile batterlo. Noi dobbiamo provarci perché teniamo alla Coppa Italia nella stessa misura in cui teniamo al campionato. Dove i rossoneri devono rimontare dieci punti, che non è un distacco da poco. Però adesso il Milan fa paura a tante squadre”.
E su Ganz aggiunge:
“Mi fa piacere rivederlo, gli dirò un in bocca al lupo per la sua nuova avventura”.
Parlano, naturalmente, anche i due allenatori.
“È una partita che vale le semifinali di Coppa Italia, e a questo punto della stagione, viste anche le squadre che sono ancora in lizza, non si può considerare la Coppa Italia come un obiettivo secondario – dichiara Fabio Capello -. Per noi è uno dei due traguardi stagionali. E una vittoria contro l’Inter prima in classifica avrebbe per noi risvolti importanti sotto il profilo della convinzione. Sarà un derby importante per entrambe le squadre. Il Milan lo sente molto perché si rende conto che una vittoria lo può rilanciare in campionato”.
Sulla formazione poche anticipazioni.
“Ho tanti dubbi - rivela Capello -. Sicuramente Maldini giocherà a sinistra. Per il resto il turnover va programmato con attenzione. Nilsen al posto di Cardone? Chissà…”.
Gigi Simoni è molto prudente.
“Farò qualche rotazione - annuncia - ma senza esagerare, anche perché non ho tutti questi giocatori. Noi non la snobbiamo mica questa Coppa Italia. Anzi, ci teniamo. Ma non dimentichiamo che domenica ci aspetta una partita importantissima, sicuramente più importante di questa, che non è decisiva”.
“Decisivo - sostiene il tecnico nerazzurro - sarà il derby di ritorno, così come lo è stata la seconda partita negli ottavi di finale di Coppa Uefa contro lo Strasburgo. Un derby non va mai preso alla leggera ma questa è una partita interlocutoria. A meno che non finisca come a Roma (3-0 per i nerazzurri, ndc), ma questo lo vedo già più improbabile)”.
Nessuno alla vigilia del derby di andata dei quarti di Coppa Italia può immaginare che le cose andranno molto diversamente da quanto previsto dal tecnico nerazzurro. E con un punteggio pesantemente sfavorevole all’Inter.
MILAN-INTER 5-0: IL TRIONFO INASPETTATO DEI ROSSONERI
Arriva il giorno del derby di andata e i due allenatori mandano in campo le squadre con il 4-4-2. Nel Milan, come annunciato alla vigilia da Capello, spazio fra i pali a Sebastiano Rossi. A destra parte dal 1’ il norvegese Steinar Nilsen, preferito a Cardone, a sinistra c’è Paolo Maldini, al centro giocano Desailly e Costacurta. In cabina di regia agisce Albertini, con Boban mezzala sinistra e Ba e Leonardo a presidiare le due fasce. Davanti l’inedito tandem composto da Savicevic e il grande ex Maurizio Ganz, accolto dai fischi dei suoi vecchi tifosi. In panchina per la prima volta Patrick Kluivert.
Simoni risponde con un undici iniziale che fa ampio ricorso alle seconde linee, soprattutto nel reparto arretrato. Out per infortunio i vari Winter, Kanu e Mezzano, cui si è aggiunto dopo il big match di campionato con la Juve il libero Salvatore Fresi, e per scelta dell’allenatore il brasiliano Ze Elias, e ceduto Berti al Tottenham, Simoni sceglie di schierare davanti a Pagliuca la coppia centrale composta dallo “Zio” Bergomi e dal nuovo acquisto Colonnese. Il terzino destro è Sartor, con Taribo West a sinistra. A centrocampo i due interni sono Simeone e Javier Zanetti, con Moriero sulla fascia destra e Cauet a sinistra. Davanti tandem pesante con Zamorano che fa coppia col “Fenomeno” Ronaldo.
A dirigere l’incontro c’è l’arbitro Graziano Cesari della sezione di Genova, davanti a circa 35 mila spettatori, conl’anello inferiore praticamente vuoto, complice la diretta televisiva in chiaro su Italia 1. I primi minuti di gioco, in un clima comunque molto “caldo”, come accade spesso per i derby della Madonnina, sono all’insegna del grande agonismo da una parte e dall’altra.
Per il Milan Ganz è toccato duro al limite dell’area da Colonnese, dall’altra parte Ba stende Simeone a centrocampo all’altezza della linea laterale di destra. I rossoneri iniziano a trovare spazi per creare pericoli a Pagliuca. Costacurta imbecca con un lancio lungo sulla sinistra dell’area Boban: il croato si coordina e batte a rete con il destro, ma trova la risposta di Pagliuca.
Ancora Boban all’8’ calcia da oltre 30 metri di controbalzo e mette il pallone di poco a lato sulla sinistra. Dall’altra parte Sartor dalla destra pennella un cross per Zamorano: colpo di testa del cileno dal limite dell’area e sfera che si spegne sul fondo.
Al 19’ l’ex Ganz approfitta di un retropassaggio all’indietro di testa di Ronaldo per arrivare sul pallone e girare a rete da centro area: la sua conclusione, deviata leggermente da Pagliuca, si stampa sulla traversa, per la disperazione dell’atteso attaccante.
Al 28’ scambio molto bello fra Ganz e Leonardo, che salta Bergomi in dribbling, si incunea nell’area avversaria e viene steso senza complimenti da West. Per Cesari è rigore che Albertini trasforma: il pallone calciato dal centrocampista del Milan colpisce l’interno del palo destro e si infila alle spalle di Pagliuca.
Al 33’ il raddoppio rossonero: grande azione di Savicevic, che palla al piede penetra sulla destra dell’area. Sartor interviene deviando il pallone dall’altra parte, dove c’è Ganz, che controlla e con una conclusione precisa nell’angolino basso più lontano trafigge Pagliuca firmando il più classico dei gol dell’ex.
Dopo aver segnato, l’attaccante libera tutte le sue emozioni, lasciandosi andare ad un’esultanza sfrenata. L’Inter fatica a riprendersi. Ronaldo impegna Sebastiano Rossi su punizione dalla distanza. Prima dell’intervallo, però, i nerazzurri subiscono anche il terzo gol. Al 44’ infatti, Sartor commette un nuovo errore: sull’ennesimo lancio in area dei rossoneri, il suo colpo di testa sbilenco si trasforma in un assist per Savicevic. Il montenegrino ringrazia e da posizione favorevole nel cuore dell’area avversaria non sbaglia. Dall’altra parte Ronaldo parte in velocità palla al piede e viene toccato duro da Costacurta sulla trequarti. Il difensore del Milan entra in ritardo e colpisce in pieno il brasiliano, meritandosi il cartellino giallo di Cesari.
Si va a riposo sul triplo vantaggio dei rossoneri. Simoni corre ai ripari e inserisce Galante al posto del disastroso Sartor, passando al 5-3-2. Ma è ancora il Milan ad andare a segno al 46’: cross teso di Leonardo dalla sinistra, Ganz gira a rete e trova la sfortunata deviazione di Colonnese, che manda il pallone alle spalle del suo portiere.
I rossoneri dilagano sul 4-0. Nell’Inter ci prova il nuovo entrato Galante: tiro dalla distanza e palla a lato sulla sinistra. Ganz è invece una spina nel fianco per i difensori nerazzurri e chiama ancora alla parata Pagliuca. Intanto si susseguono i cambi. Capello inserisce Maini per Boban al 49’, Simoni manda in campo contemporaneamente al 56’ Recoba per Moriero e Djorkaeff per Zamorano.
La serata no dell’Inter si completa al 60’ con la rete del pokerissimo rossonero. L’arbitro concede una punizione dalla distanza al Milan, si incarica della battuta il norvegese Nilsen che con un destro secco beffa la barriera nerazzurra e Pagliuca.
Il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, abbandona lo stadio con ampio anticipo. Andersson sostituisce Ganz, e i rossoneri potrebbero ancora infierire. Ma prima Leonardo, poi la punta svedese, non inquadrano lo specchio. L’unica amarezza della serata del Milan arriva all’86’, quando Nilsen, fra gli eroi della serata, si infortuna in seguito ad un tackle di Ronaldo e deve lasciare il campo, sostituito da Cardone. Per lui, costretto ad operarsi al menisco a Oslo, ci saranno quasi tre mesi di stop. La rete nel derby di Coppa resterà il ricordo più bello della sua breve avventura rossonera.
Al fischio finale, il Milan di Capello può festeggiare il ritorno alla vittoria in un derby dopo quasi quattro anni di astinenza (l’ultima vittoria era il 2-1 del 20 marzo 1994).
“Milan, orgia di gol”, titolerà la “Gazzetta dello Sport” in prima pagina il giorno seguente. “Il Milan cancella l’Inter”, si legge ancora nelle pagine interne. “Un 5-0 pesantissimo: umiliata la regina del campionato”.
Fra i rossoneri il più contento è proprio l’ex Maurizio Ganz.
“Quando ho preso la traversa ho pensato: ‘Questa è una serata storta’ - afferma nel post partita -. È stato bravissimo Pagliuca a deviarmi il tiro. Poi invece è arrivato il gol e ne sono arrivati altri. Potevamo farne ancora. Forse abbiamo segnato troppi gol, dico troppi per una partita così importante”.
“Il derby è sempre stato importante, ma questo volevamo vincerlo a tutti i costi. Siamo scesi in campo con motivazioni più forti delle loro. Mentalmente abbiamo dato di più e meritato la vittoria. Esultanza esagerata? Volevo disputare una buona partita e credo di esserci riuscito. È stata una serata magica”.
Viceversa, in casa nerazzurra, l’umore è molto basso.
“Niente scuse - dichiara Ronaldo, visibilmente deluso -, abbiamo giocato male e basta. Ma Costacurta andava espulso: troppo violento quel fallo”.
“La classica serata no - gli fa eco Gigi Simoni -. Ho visto una quantità di errori che normalmente una squadra commette nell’arco di un’intera stagione. Noi li abbiamo fatti in una sola partita. Verrebbe da dire meno male, così abbiamo esaurito il bonus”.
“C’è uno spogliatoio molto demoralizzato - aggiunge - ed io ho il dovere di riportarlo in alto. Non che io non sia dispiaciuto, è che forse rispetto ai ragazzi ho perso di più. E allora mi dico: adesso vai a casa, dai uno sguardo alla classifica e risollevati”.
Mercoledì 21 gennaio va in scena la gara di ritorno. Questa volta l’Inter si impone 1-0 grazie ad una rete di Marco Branca al 32’, ma a qualificarsi in semifinale è il Milan, grazie all’ampio successo dell’andata.
I nerazzurri mancheranno poi l’obiettivo Scudetto, che sarà vinto dalla Juventus, non senza polemiche, ma si riscatteranno in Europa alzando al cielo la Coppa Uefa a Parigi il 6 maggio. I rossoneri, invece, non riusciranno a trarre beneficio dal derby dominato in Coppa Italia, torneo in cui perderanno la finale con la Lazio, e chiuderanno il campionato per il secondo anno di fila fuori dalle Coppe europee, terminando al 10° posto.
IL TABELLINO
Giovedì 8 gennaio 1998
Milano, Stadio San Siro “Giuseppe Meazza”
MILAN-INTER 5-0 (3-0)
RETI: 29’ rig. Albertini, 33’ Ganz, 44’ Savicevic, 46’ aut. Colonnese, 60’ Nilsen
MILAN (4-4-2): Rossi S.; Nilsen (86’ Cardone), Desailly, Costacurta, Maldini P.; Ba, Albertini, Boban (49’ Maini), Leonardo; Savicevic, Ganz (63’ A. Andersson). All. Capello
INTER (4-4-2): Pagliuca; Bergomi, Sartor (46’ Galante), Colonnese, West; Moriero (56’ Recoba), Simeone D., Zanetti J., Cauet; Ronaldo, Zamorano (56’ Djorkaeff). All. Simoni
Arbitro: Cesari di Genova