Milan in seconda fila per lo scudetto: ridotto il gap, ma l'Inter resta superiore. Juve favorita
Va beh, del resto, purtroppo la deriva che ha preso il calcio nostrano è fin troppo chiara. Tanto vale accettarlo e divertirci con quello che c'è. E allora giochiamo con un altro classico di mezza estate, la griglia di partenza. Provando a stilarla in modo lucido dopo la grigliata in riva al mare. Intanto, per proseguire col pistolotto di cui sopra, dobbiamo rilevare che mai come quest'anno la Serie A si presenta ai blocchi di partenza con così pochi campioni affermati. Nell'ultimo lustro, spesso, le nostre squadre a vario livello, erano state meta di approdo per campionissimi a fine carriera o in cerca di riscatto. Da Cristiano Ronaldo in giù. Alla rinfusa potremmo citare i vari Ibra, Dzeko, Lukaku, Di Maria, Ribery, ecc... La grande novità è che da quest'anno non vengono più nemmeno loro, anzi i giocatori di questo tipo preferiscono la Saudi League o gli States. Molti di questi se ne sono andati e al loro posto, mediamente, sono arrivati giovani di belle speranze, anche nelle cosiddette big. Da una parte può anche essere un fatto positivo questo ringiovanimento delle rose, dall'altro prosegue il depauperamento tecnico e soprattutto il calo di appeal del prodotto "calcio".
Riprendiamo in mano la griglia rovente e proviamo a rispondere alla domanda più ricorrente che mi sento fare sulla spiaggia dei social, la più sporca e inquinata che ci sia. "Dove lo collochi il Milan nella griglia di partenza dopo questa campagna acquisti?". Sicuramente il valore complessivo della rosa a disposizione di Pioli si è innalzato tantissimo. Che l'anno scorso ci fossero limiti evidenti a livello tecnico e fisico lo ha certificato la nuova dirigenza mettendo mano al portafoglio e cambiando più di metà della formazione titolare. I giocatori acquistati (e sottolineo "acquistati" che è molto importante) seguono tutti alcune linee guida che dimostrano grande coerenza: giovani, straripanti fisicamente, votati alla fase offensiva, facilmente valorizzabili e dunque ideali per l'inflazionato "player trading". Questo dovrebbe bastare a descrivere gli obiettivi sportivi della prossima stagione: avere una squadra più atletica, che giochi all'attacco e che abbia l'obiettivo di piazzarsi invece che di vincere, ma soprattutto di rivendere bene coloro che performeranno meglio nei prossimi 3/4 anni. Chiaro, pulito, trasparente. In linea col momento storico del calcio italiano. Questo lo apprezziamo molto.
Bologna - AC Milan (20:45 21/08)
Dall'altra parte non possiamo fare a meno di notare quanto sia storicamente difficile costruire una squadra con metà rosa rinnovata e farlo in fretta, senza perder terreno rispetto alla concorrenza. Ma anche quante poche probabilità ci siano che si ambientino subito tutti i giocatori nuovi e che Pioli riesca in un batter d'occhio a trovare l'equilibrio dentro e fuori dal campo. Senza più l'aiuto di due personaggi-chiave dell'ultimo ciclo come Ibra e Maldini. Per questo motivo, nella famosa griglia di partenza del GP del campionato collochiamo il Milan in seconda fila.
Assieme al Napoli. Sugli azzurri le aspettative quest'anno sono tante e le pressioni pure. Nemmeno ai tempi di Maradona il Napoli era riuscito a vincerne due fila. L'anno scorso Spalletti aveva trovato da subito un equilibrio perfetto e, in difesa, Kim si era rivelato immediatamente un elemento fondamentale. Anche se meno appariscente di Kvara. Il Napoli sta in seconda fila soprattutto perché, dettaglio non da poco, è l'unica delle 6 sorelle ad aver cambiato l'allenatore.
In terza fascia piazziamo le due romane che, sulla carta, dal mercato hanno perso giocatori importanti senza rimpiazzarli. Inoltre quest'anno la Lazio ha la Champions e la Roma non ha ancora un centravanti.
In prima fila, ahi noi, dobbiamo per forza mettere Juve e Inter, che non a caso sono e rimangono le società italiane con fatturato e monte ingaggi più elevati. A questo proposito non bisogna mai dimenticare che la situazione debitoria fotografa la "sanità" di un'azienda, ma il fatturato ne determina la dimensione. Ciò per dire che giustamente dobbiamo essere orgogliosi del lavoro svolto da chi ha gestito il Milan in questi anni che è riuscito a contenere i costi arrivando addirittura a ottenere un bilancio col segno "+" davanti, ma che dall'altra parte Juve e Inter, pur con debiti e problemi societari, rimangono di "dimensioni aziendali" superiori. Dunque si possono e vogliono permettere ingaggi più alti, a livello di calciatori affermati, magari non campioni, ma mediamente e momentaneamente di categoria superiore a quella dei nostri. Se dobbiamo scegliere una favorita tra le due, designiamo i bianconeri che hanno il grande vantaggio di potersi dedicare solo al campionato. Molto dipenderà dalla ritrovata vena di Chiesa, ma soprattutto dal rendimento di Vlahovic o Lukaku. In ogni caso, che sia l'ex viola o l'ex nerazzurro, la Juve avrà uno dei tre bomber più bomber della Serie A. Gli altri due sono Lautaro e Osimhen. Guarda caso, di centravanti così, ne hanno uno la Juve, uno l'Inter e l'altro il Napoli. Il Milan ha Giroud. Bravissimo, ma non di quel livello e soprattutto non di quell'età.
L'anno scorso, purtroppo, negli scontri diretti, l'Inter, dobbiamo ammetterlo, ha dimostrato una netta superiorità nei confronti del Milan. Perdendo Brozovic, Onana, Skriniar, Dzeko e Lukaku, i nerazzurri hanno fatto sicuramente dei passi indietro come valore complessivo della rosa. Non abbastanza però per colmare del tutto il gap col Milan. Sarà indispensabile che almeno metà dei nuovi acquisti rossoneri si dimostrino all'altezza.
In conclusione la sensazione generale è che quello che sta per cominciare sarà un campionato più equilibrato dell'ultimo. Difficilmente ci sarà una squadra in grado di "fare il vuoto" come era accaduto col Napoli di Spalletti. Mi sbilancio del tutto e scrivo la mia griglia delle prime 6: Juve, Inter, Napoli, Milan, Roma, Lazio. Con la consapevolezza e la speranza che spesso, anzi quasi sempre, i valori di Ferragosto si stravolgono appena si inizia a giocare davvero. Le griglie e i pronostici si fanno apposta, per divertirsi. Anche perché a differenza di spagnoli, inglesi, tedeschi e francesi, noi a Ferragosto dobbiamo guardare in tv ancora le amichevoli.