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    Milan in Champions, da capitano: la sfida di Romagnoli, persa da Bonucci

    Milan in Champions, da capitano: la sfida di Romagnoli, persa da Bonucci

    • Angelo Taglieri
    Il primo segnale è arrivato la scorsa estate: quando tutti preparavano le valigie, lui disfaceva la sua e metteva la firma sul contratto. Il secondo è stato una conseguenza del primo: la fascia da capitano al braccio, rimasta vacante dopo la fuga di Leonardo Bonucci. Il terzo, ieri: "Juve? Sto bene al Milan, non c'è motivo per cambiare". Se tre indizi fanno una prova, tre segnali danno la speranza, ai tifosi rossoneri, di aver trovato un giocatore a cui aggrapparsi, un capitano a cui affidarsi, un giocatore in cui identificarsi: Alessio Romagnoli. Che ora ha una la sua sfida da portare a termine.

    LA CHAMPIONS - La sfida più importante, quella del campo, quella di riportare il Milan in Champions League. I rossoneri mancano dal lontano 2014, da quando l'Atletico Madrid eliminava il Milan del Kakà bis: Romagnoli, all'epoca, respirava aria di Prima Squadra con la Roma di Garcia. Entrare nelle prime 4 è l'obiettivo stagionale, e il numero 13 milanista ha la sua ricetta: pensare partita per partita, senza fare calcoli, per affrontare al meglio ogni impegno. Nessuna dichiarazione fuori posto, nessun equilibro da spostare: prestazioni, parole misurate, giovane veterano che mantiene il profilo basso.

    FEDELTA' - Ha giurato fedeltà, nell'immediato. Lo ha fatto l'estate scorsa, coi fatti, quando tutto sembrava buio, lo ha ribadito ieri, con le parole. In estate le offerte arriveranno, le tentazioni anche, ma quella fascia al braccio dallo scorso luglio è stato un segnale lanciato a tutti: simbolo, di fatto, del nuovo corso. "Sto bene al Milan, sto bene a Milano, e finché sto bene voglio restare qui". La Champions con il Milan, con la sua voglia di Milan. Ecco la sua sfida. Abbandonata da altri, dopo un solo anno...

    @AngeTaglieri88

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