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    Milan, il tifoso Belotti è il rivale Champions: l'idolo Sheva, la clausola e un colpo mancato

    Milan, il tifoso Belotti è il rivale Champions: l'idolo Sheva, la clausola e un colpo mancato

    In pochi lo avrebbero detto a inizio campionato, ma Torino-Milan sarà uno snodo fondamentale per la prossima Champions League. La classifica, invece, parla chiaro e dice che con una vittoria i granata raggiungerebbero momentaneamente i rossoneri al quinto posto, dopo la vittoria della Roma sul Cagliari e in attesa dell'Atalanta. Una finale per gli uomini di Walter Mazzarri, che a guidarli in attacco avranno, come al solito, Andrea Belotti, uno per cui le sfide col Milan hanno sempre un sapore speciale.

    IL TIFOSO BELOTTI - Il Gallo, infatti, non ha mai nascosto di aver tifato per i rossoneri da bambino, con un idolo in particolare: Shevchenko. "Sheva è sempre stato il mio idolo - ha dichiarato Belotti - perché oltre a essere un calciatore straordinario era un gran lavoratore. Io ho provato a replicare il suo esempio". Il capitano granata ha avuto modo di conoscere da vicino Rino Gattuso, che lo ha allenato per un breve periodo al Palermo. "Ricordo che andammo a visionarlo io e Perinetti - ha ricordato recentemente il tecnico milanista - quando giocava per l'Albinoleffe: rimasi sorpreso, dopo Shevchenko è il giocatore che mi ha impressionato di più. Non ha avuto un periodo felice ma quando è in forma sa essere devastante".

    COLPO MANCATO - Da tifoso, Belotti ha sempre avuto il sogno di giocare per il Milan. E, due anni fa, stava anche per realizzarlo. Con il Milan "cinese", guidato sul mercato dalla coppia Fassone-Mirabelli, il classe '93 era stato individuato come il rinforzo ideale per l'attacco. Da lì partì un lungo corteggiamento a suon di dichiarazioni pubbliche dei dirigenti rossoneri, parole poco apprezzate dal presidente Cairo. Che, come conseguenza, si impuntò, chiedendo i 100 milioni di euro previsti dalla clausola rescissoria per lasciar partire il Gallo. Una posizione decisa, che il Milan non riuscì a smuovere neanche arrivando a offrire 60 milioni più il cartellino di Niang. Il suo desiderio da bambino non si p esaudito, ora Belotti prova a realizzarne un altro: portare in Europa il suo Torino.

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