Calciomercato.com

  • Milan, il tempo delle lacrime è finito

    Milan, il tempo delle lacrime è finito

    • MaGu

    Ciao Pippo, Clarence, Sandro, Rino, Zambro e Mark. Non dimentichiamo nessuno? Il doloroso saluto a oltre 10 anni di Milan ha commosso San Siro. E anche i cuori più duri e i cervelli più fini per un giorno si sono fatti travolgere dall'emozione. Siamo tutti essere umani.

    Ma il tempo delle lacrime non può durare a lungo. La testa dopo un po' deve tornare lucida. Specie quella di chi deve prendere decisioni importanti sul futuro rossonero.
     
    Ecco perché la chiamata a Rino Gattuso nel cuore della notte o il grido disperato "Pippo resta" andrebbero subito archiviati come errori dettati dal cuore.
     
    Ma come? Inzaghi con una lettera struggente annuncia l'addio e tu ora lo vuoi trattenere? Per giunta con Allegri allenatore, che di certo non stravede per Pippo? E la carta d'identità (40 anni l'anno prossimo) non conta più nulla?
     
    Stesso discorso per Gattuso. Un'ora di chiacchierata in sede, la decisione di lasciarsi. E ora, in extremis, il tentativo di fermarlo. Che senso ha? 
     
    Il Milan deve voltare pagina. L'errore, magari, è stato fatto prima, portando una buona fetta di storia recente a scadenza tutta insieme. E rendendo così più dolorosa la separazione. Per i tifosi e per le casse di via Turati, visto che ora, volente o nolente, il club sarà costretto a ingaggiare diversi calciatori in sede di mercato. Anche solo per far tornare i numeri della rosa.
     
    Insomma, Adriano Galliani non si lasci trascinare dal pianto. I giocatori passano, il Milan resta. Pensi al futuro, a pianificare un nuovo ciclo. Continuare a inseguire quello passato è straziante, oltre che controproducente. E poi, francamente, certi tentativi postumi stonano parecchio con il clima visto a San Siro ieri. Perché un addio è indimenticabile solo quando è vero. Altrimenti dal drammatico si sfocia nel comico...

    Altre Notizie