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Milan, il problema è nella tua testa: per questo pareggi col Lecce
UN TEMPO ROSSONERO - I primi 2' erano stati sufficienti a capire che il Milan voleva diventare una squadra, uscire dalla crisi, dalle polemiche, dalla mediocrità della classifica. In 100 secondi ha costruito le prime due occasioni con Leao e da quel momento, per altri 40', ha spadroneggiato. Effetto-Pioli? In quel primo tempo sì, di sicuro. Ma certi benefici svaniranno quando la squadra si perderà di nuovo nei suoi limiti di tenuta e di equilibrio mentale. Nei primi 45' troppi giocatori sembravano rigenerati, a cominciare da Calhanoglu sul quale il nuovo allenatore ha fatto l’investimento tattico più importante e producente, alzando la sua posizione dal trio di centrocampo al trio d’attacco. Il turco ha imperversato, come rifinitore, come cursore, come recuperatore di palloni e come uomo-gol. La sua rete, al 20', è stata un capolavoro, anche se in parte favorito dalla difesa leccese. Alla fine del primo tempo, il Milan era arrivato al tiro ben 12 volte, aveva costruito una mezza dozzina di occasioni da gol e annientato il Lecce.
LE MOSSE DI PIOLI - Era un Milan fresco di testa e di gambe, aveva voglia di giocare e di fare pace con la sua gente. Queste buone notizie non erano tutte positive, nel senso che forse qualcuno nella gestione di Giampaolo non si era speso quanto e come doveva. Pioli ha cambiato il Milan sul piano tattico: come detto, Calhanoglu in attacco sulla sinistra, ma pronto a infoltire il centrocampo per recuperare palla più in alto possibile, poi Kessie a sinistra e Paquetà a destra, cioè in posizioni invertite rispetto al solito. E anche su quello tecnico: fuori Piatek (che era andato in panchina solo una volta a Brescia) per schierare Leao da titolare. Il Milan stava giocando bene ma sprecava troppo. Bello e tenero. E la tenerezza è un brutto difetto nel calcio. Doveva chiudere i 45' con almeno 3 gol di scarto, invece si è fermato al gol dell’1-0, anche se era davvero un bel gol: lancio lungo di Paquetà, controllo splendido di Calhanoglu fra gli incerti Lucioni e Rossettini e sassata del turco sul primo palo di Gabriel.
LECCE SCOMPARSO... - La squadra di Liverani è stata inghiottita dalla partita. La velocità, il ritmo, l’intensità, la tecnica e la determinazione del Milan l’hanno sbriciolata. Era disunita e incapace di creare gioco. Ha cominciato Leao, con le prime due occasioni, a mettere in crisi il debuttante Meccariello, un difensore centrale adattato a terzino destro. In mezzo al campo il trio Majer-Tachtsidis-Tabanelli era sovrastato fisicamente e atleticamente. Davanti Mancosu e Babacar rimanevano senza rifornimenti e il tecnico ma fragile Falco faceva infuriare Liverani che gli urlava di continuo “ora ti levo, ora ti levo” e infatti, nell'intervallo, è rimasto fuori. Al suo posto è entrato Farias e nella ripresa si rivelerà una mossa decisiva.
LECCE RIAPPARSO... - Nel finale del primo tempo, i salentini hanno dato i primi segnali di vita dalle parti di Donnarumma e nella ripresa, dopo un paio di fiammate dei rossoneri, hanno fatto l’1-1 al 14', gol annunciato due minuti prima da un contropiede rischiosissimo per il Milan. Il pari è arrivato da un rigore (fallo di mano di Conti, visto da Pairetto al Var e non da Pasqua in campo, su cross di Farias) che Babacar si è fatto respingere da Donnarumma (terzo rigore parato degli ultimi quattro), ma l’ex del Sassuolo è piombato per primo sulla ribattuta e l’ha messa in rete. Il Lecce ha insistito, ma il Milan, anche se meno lucido, ha ripreso ad attaccare. Pioli ha cambiato Leao (tre occasioni da gol sprecate) e Paquetà con Piatek e Krunic. Il polacco ha segnato il primo gol su azione di questa stagione dopo un fantastico balletto (con colpo di tacco in area) di Calhanoglu. Mancavano 10' alla fine. Una squadra in sé, così bisognosa di punti e di certezze, avrebbe congelato la partita. Ma il Milan oggi non è quella squadra. Liverani è stato espulso però negli spogliatoi ha potuto esultare per il 2-2 realizzato al 47' con un sinistro micidiale di Calderoni dal limite dell’area. Può essere orgoglioso, Liverani, di una creatura che non molla mai: i 7 punti fin qui conquistati sono arrivati tutti in trasferta. Pioli, al contrario, dovrà riflettere sul finale di una squadra che non si reggeva più in piedi. Un dato su tutti: il Milan ha perso 5 punti da posizione di vantaggio, meno soltanto del Brescia (6). E’ il chiaro sintomo della sua fragilità.
IL TABELLINO
Il tabellino
Milan-Lecce 2-2 (primo tempo 1-0)
Marcatori: 20' pt Calhanoglu (Mi), 17' st Babacar (Le), 36' st Piatek (Mi), 47' st Calderoni (Le)
Assist: 20' pt Biglia (Mi), 36' st Calhanoglu (Mi)
Milan (4-3-3): Donnarumma G.; Conti, Musacchio, Romagnoli, Theo Hernandez; Paquetà (dal 22' st Krunic), Biglia, Kessie (dal 34' Rebic); Suso, Leao (dal 22' st Piatek), Calhanoglu. All. Pioli
A disposizione: Reina, Donnarumma A., Bennacer, Piatek, Borini, Rebic, Krunic, Duarte, Gabbia, Rodriguez, Brescianini.
Lecce (4-3-1-2): Gabriel; Meccariello, Lucioni, Rossettini, Calderoni; Tabanelli, Tachtsidis, Majer (dal 19' st Petriccione); Mancosu; Falco (dal 1' st Farias), Babacar (dal 37'st Lapadula) All. Liverani. A disposizione: Vigorito, Riccardi, Vera, Petriccione, Benzar, Lapadula, Shakhov, Farias, La Mantia, Rispoli, Lo Faso, Dell'Orco.
Ammoniti: 44' pt Majer (Le), 30' st Rossettini (Le), 40' st Biglia (Mi)
Espulsioni: 34' Liverani (Le)