Le tre cose top del 2012

L'esplosione di El Shaarawy e De Sciglio: la loro crescita è stata esponenziale. Hanno chiuso la scorsa stagione in sordina, hanno aperto questa facendo grandi cose. El Shaarawy, capocannoniere della serie A, non ha bisogno di altri commenti. Per De Sciglio, invece, il discorso si lega al progetto più ampio di ringiovanimento della rosa.

Il progetto di ringiovanimento della rosa: via Seedorf, Nesta, Oddo e così via. Dentro De Sciglio, El Shaarawy & c. La strada è stata intrapresa, prima o poi doveva succedere. E ora il Milan spera di aprire un nuovo ciclo: sarà una stagione in sordina, ma poco importa. Si cresce e si diventa campioni con il tempo.

Il ritorno di Silvio Berlusconi: che sia da attribuirsi a questioni più politiche che sportive? Forse, certo è che il presidente del Milan è tornato tale, tanto da essere "convocato" a più riprese per le gare del team di Massimiliano Allegri. Staremo a vedere se metterà i bastoni tra le ruote a Galliani anche a gennaio 2013, magari per una cessione di Pato: con le elezioni a febbraio c'è da aspettarsi un clamoroso colpo di mercato?

Le tre cose flop del 2012

La pantomima della cessione di Pato: una figuraccia a livello planetario. Un dietrofront inutile, sciocco e che ha dato un'immagine sbagliata del Milan. Sperando che uno scenario del genere non si ripeta a gennaio 2013: ne va anche della credibilità della società.

Le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva: dolorose ma necessarie, per risparmiare oltre 150 milioni di euro tra cessione del cartellino e stipendi. Via due campioni, dentro tanti giovani da far diventare tali. In un lasso di tempo ragionevole, s'intende: anche se Thiago Silva ha già la saudade. Di Milano...

Il gol di Muntari: ha deciso le sorti di una stagione, di un mercato e di un futuro sportivo. Non se ne può però non parlare: a tanti mesi di distanza ancora miete vittime mediaticamente parlando e crea dissapori. Ma Galliani lo sfondo del cellulare l'avrà cambiato? Magari con la foto di Balotelli...