Milan, il marchio non è registrabile secondo il Tribunale dell'UE: colpa di un'azienda di cancelleria tedesca
Il Tribunale ha fatto sapere che, riporta CalcioeFinanza.it, l’elevata somiglianza fonetica e visiva di tale segno con il marchio MILAN comporta un rischio di confusione da parte dei consumatori. Ma cosa è successo? L’inizio della vicenda risale al 2017, quando il Milan presentò all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale una domanda di registrazione internazionale, ma nell’aprile dello stesso anno la società tedesca InterES Handels-und Dienstleistungs Gesellschaft mbH & Co KG ha presentato un’opposizione contro la registrazione richiesta sulla base del marchio denominativo tedesco MILAN, depositato nel 1984 e registrato 4 anni dopo.
Il Milan, a quel punto, decise di proporre un ricorso in seguito a quello della società tedesca, che era stato accolto il giorno di San Valentino del 2020, ma quello rossonero è stato respinto: il Tribunale ha rilevato che il marchio registrato in precedenza è stato oggetto di un uso effettivo in Germania. Poi, il Tribunale ha constatato che il marchio è stato utilizzato sul mercato tedesco, da un lato, come registrato e, dall’altro, in una forma modificata caratterizzata, in particolare, dall’aggiunta di un elemento figurativo che rappresenta la testa di un uccello, simile a un rapace. In tale contesto, il Tribunale ha sottolineato che, se è vero che l’elemento figurativo aggiuntivo non è insignificante, esso non può essere considerato dominante e tale da alterare il carattere distintivo del marchio.
In sostanza, l’elemento ac milan presenta elementi di conflitto con quello della società tedesca. Per questo motivo non è registrabile.