Milanmania, il futuro di Montella dipende da Bonucci e Romagnoli: derby decisivo
Derby, il crocevia! In caso di vittoria, il rilancio. In caso di pareggio, un sospiro. In caso di…, non ci voglio pensare, perché la pressione e la tensione diventerebbero insopportabilmente pesanti, nonostante le rassicurazioni dell’ambiente.
Montella potrebbe presentare qualche variazione tattica, magari ricorrendo all’albero di Natale di Ancelottiana memoria. Allora Kaka, Rui Costa, Shevchenko, oggi, con Suso e Bonaventura, dietro l’unica punta, se Kalinic o Andrè Silva o Cutrone lo diranno i prossimi giorni, in base alle condizioni fisiche del croato o alla condizioni di forma degli altri due, impegnati con le Nazionali. E’ una soluzione che concilia le esigenze di continuare con il 3-5-2, in questo caso leggermente mascherato dalla posizione di Jack di Cuori, che potrebbe diventare anche un 3-4-3, con Suso che, nella manovra offensiva, parte dalla sua posizione preferita, largo a destra.
Insomma, un Milan camaleontico, che sa trasformarsi nel corso della partita, forte anche della vivacità di Borini, il giocatore che più somiglia a Conti, bravo a spingersi in avanti, ma altrettanto pronto a chiudere sul pericoloso Perisic. Una soluzione che potrebbe poi favorire anche la qualità del gioco offensivo di Kessiè, meno preoccupato della fase difensiva, grazie, come detto, alla efficace doppia fase di Bora Bora.
Tutto passa però dal rapido ritorno alla miglior condizione di Bonucci e di Romagnoli, per motivi differenti non ancora i formidabili difensori di qualche mese fa. Maxi Bon stenta terribilmente a ritrovare la sicurezza dei tempi juventini. La partita contro la Macedonia intanto ha smentito che le fortune del numero 19 fossero legate alla presenza di Barzagli e Chiellini. Pur di fianco a loro, Bonucci non è stato il leader carismatico e formidabile di tanti anni in bianconero. La crescita del Milan è legata indissolubilmente a quella del difensore centrale, che, giocata la prima partita da protagonista, tornerà il regista ammirato delle ultime stagioni.
Romagnoli forse è condizionato ancora da una preparazione ancora da affinare. Tempesta solare non si deve accontentare di essere un eccellente difensore, ma deve puntare verso... Nesta. Compito non facile, viaggio magari impervio, ma il suo obiettivo deve essere quello di ricordare e di imitare uno dei più forti difensori del calcio mondiale. Sarebbe un peccato, per lui e per il Milan, che non firmasse, con la sua griffe, la storia del Milan e dell’Italia.
Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli staranno accanto alla squadra, vicino a Montella, nel corso di tutta la settimana. La giovane società vuole confermare una forte unione in tutti i suoi componenti, soprattutto vuole mostrare la sua fiducia all’allenatore, che ,secondo Casa Milan, sarà la guida tecnica almeno fino alla fine della stagione.
Importante che Montella schieri,al più presto, una formazione con una precisa identità, dopo queste prime settimane necessarie per capire, studiare, cambiare un gruppo rivoluzionato. La partita contro la Roma lascia intravedere ormai che la squadra abbia trovato la strada giusta sul piano delle mentalità e dell’atteggiamento. Il derby deve confermare tutte queste sensazioni. Il campionato del Milan comincia domenica sera.
Montella potrebbe presentare qualche variazione tattica, magari ricorrendo all’albero di Natale di Ancelottiana memoria. Allora Kaka, Rui Costa, Shevchenko, oggi, con Suso e Bonaventura, dietro l’unica punta, se Kalinic o Andrè Silva o Cutrone lo diranno i prossimi giorni, in base alle condizioni fisiche del croato o alla condizioni di forma degli altri due, impegnati con le Nazionali. E’ una soluzione che concilia le esigenze di continuare con il 3-5-2, in questo caso leggermente mascherato dalla posizione di Jack di Cuori, che potrebbe diventare anche un 3-4-3, con Suso che, nella manovra offensiva, parte dalla sua posizione preferita, largo a destra.
Insomma, un Milan camaleontico, che sa trasformarsi nel corso della partita, forte anche della vivacità di Borini, il giocatore che più somiglia a Conti, bravo a spingersi in avanti, ma altrettanto pronto a chiudere sul pericoloso Perisic. Una soluzione che potrebbe poi favorire anche la qualità del gioco offensivo di Kessiè, meno preoccupato della fase difensiva, grazie, come detto, alla efficace doppia fase di Bora Bora.
Tutto passa però dal rapido ritorno alla miglior condizione di Bonucci e di Romagnoli, per motivi differenti non ancora i formidabili difensori di qualche mese fa. Maxi Bon stenta terribilmente a ritrovare la sicurezza dei tempi juventini. La partita contro la Macedonia intanto ha smentito che le fortune del numero 19 fossero legate alla presenza di Barzagli e Chiellini. Pur di fianco a loro, Bonucci non è stato il leader carismatico e formidabile di tanti anni in bianconero. La crescita del Milan è legata indissolubilmente a quella del difensore centrale, che, giocata la prima partita da protagonista, tornerà il regista ammirato delle ultime stagioni.
Romagnoli forse è condizionato ancora da una preparazione ancora da affinare. Tempesta solare non si deve accontentare di essere un eccellente difensore, ma deve puntare verso... Nesta. Compito non facile, viaggio magari impervio, ma il suo obiettivo deve essere quello di ricordare e di imitare uno dei più forti difensori del calcio mondiale. Sarebbe un peccato, per lui e per il Milan, che non firmasse, con la sua griffe, la storia del Milan e dell’Italia.
Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli staranno accanto alla squadra, vicino a Montella, nel corso di tutta la settimana. La giovane società vuole confermare una forte unione in tutti i suoi componenti, soprattutto vuole mostrare la sua fiducia all’allenatore, che ,secondo Casa Milan, sarà la guida tecnica almeno fino alla fine della stagione.
Importante che Montella schieri,al più presto, una formazione con una precisa identità, dopo queste prime settimane necessarie per capire, studiare, cambiare un gruppo rivoluzionato. La partita contro la Roma lascia intravedere ormai che la squadra abbia trovato la strada giusta sul piano delle mentalità e dell’atteggiamento. Il derby deve confermare tutte queste sensazioni. Il campionato del Milan comincia domenica sera.