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  • Milan, il dopo Pioli parla sempre più straniero: perché stuzzica un profilo alla Lopetegui

    Milan, il dopo Pioli parla sempre più straniero: perché stuzzica un profilo alla Lopetegui

    • Redazione CM
    La posizione sempre più pericolante di Stefano Pioli, dopo la brutta sconfitta nell’andata dei quarti di finale di Europa League contro la Roma, torna ad accendere i riflettori sul Milan ed in particolare sulle scelte in vista della prossima stagione. A partire, chiaramente, da quella su chi si siederà in panchina a partire da luglio, quando prenderà il via la preparazione per il campionato. Col nome di Antonio Conte che ha perso consistenza nelle ultime settimane, per quelle che sono le linee guida che l’area tecnica rossonera e la volontà del fondo RedBird, riprende quota al contrario l’ipotesi che l’eventuale successore del tecnico emiliano possa arrivare dall’estero. Lo scorso novembre proprio su calciomercato.com raccontavamo della suggestione legata all’ex Chelsea Graham Potter, mentre più recentemente hanno trovate conferma le indiscrezioni proveniente dal portale spagnolo Relevo circa il gradimento per Julen Lopetegui, in passato ct della Spagna e allenatore di Real Madrid, Siviglia e Wolverhampton.

    IL KO CON LA ROMA RIMETTE IN BILICO PIOLI

    PERCHE' LOPETEGUI - L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport riferisce che gli incontri tra un rappresentante del Milan e il tecnico spagnolo sarebbero stati addirittura due, a conferma di quanto il suo profilo riscuota consensi in casa rossonera. Pur avendo avuto una carriera di alti e bassi, piace la sua capacità di lavorare coi giovani - dal 2010 al 2014 ha lavorato per la Federcalcio spagnola, conducendo le nazionali Under 19, Under 20 e Under 21, ottenendo un successo nell’Europeo 2013 - e di valorizzare i calciatori messigli a disposizione dal club, come ha dimostrato soprattutto nell’esperienza biennale (2014-2016) al Porto e nell’avventura al Siviglia. Attualmente senza contratto dopo la conclusione dell’esperienza alla guida del Wolverhampton nell’agosto 2023, quando rassegnò le dimissioni per le difficoltà finanziarie della società e l’impossibilità di soddisfare le sue richieste sul mercato pur arrivando da una salvezza raggiunta nella stagione precedente, il suo ingaggio sarebbe inoltre in linea con gli attuali parametri del Milan, che fino a giugno 2025 corrisponde a Stefano Pioli circa 4,5 milioni di euro netti.

    IL CULTO PER L'ESTERO - Il nome di Lopetegui non è tuttavia l’unico preso in considerazione dall’area tecnica rossonera, guidata da Geoffrey Moncada e Antonio D’Ottavio e che da qualche mese gode della supervisione e del parere decisivo e vincolante di Zlatan Ibrahimovic in qualità di consulente personale di Gerry Cardinale. Come rivela l’imminente scelta di affidare all’ex ds dei Los Angeles Jovan Kirovski la gestione del progetto della seconda squadra, il Milan guarda con favore all’opportunità di inserire figure professionali dall’estero per provare a fare un nuovo salto di qualità, passando anche da scelte rischiose e controcorrente. In Italia non mancano certamente personaggi emergenti a livello di Serie A, tanto che l’artefice dello strepitoso campionato del Bologna Thiago Motta è stato sondato nei mesi scorsi prima che la Juventus si muovesse con decisione su di lui nell’ottica di affidargli la successione di Massimiliano Allegri. Raffaele Palladino, Vincenzo Italiano e Alberto Gilardino sono attualmente gli esponenti più autorevoli della novelle vague dei tecnici italiani: ambiziosi, affamati e con qualità per emergere e mettersi alla prova in contesti più competitivi di Fiorentina, Monza e Genoa. Ma la strada che il Milan vuole intraprendere in caso di addio a Stefano Pioli conduce a soluzioni più esotiche, in attesa che la parte conclusiva e decisiva di questa stagione faccia pendere la bilancia in un senso o nell’altro.
     

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