Milan, il bivio Maignan: tra Atalanta e Tottenham la gestione del suo rientro deciderà una stagione
Il Milan che affronterà domenica l’Atalanta in quello che si presenta come un vero e proprio “spareggio” per la zona Champions League avrà gli stessi interpreti di sempre ma sarà animato da concetti da gioco molto diversi da quelli degli ultimi 3 anni, per certi versi agli antipodi. Sulla solidità difensiva Pioli sta costruendo la nuova squadra che punta a qualificarsi per il terzo anno consecutivo alla prossima Champions League. Sono sempre 3 i punti che separano i rossoneri dagli orobici di Gasperini, che proprio come Pioli, con il passare del tempo, ha dovuto parzialmente correggere i concetti tattici che avevano dato vita all’Atalanta dei miracoli. Battendo l’Atalanta il Milan metterebbe un bel mattoncino sull’accesso all’Europa che conta della prossima stagione e intanto potrebbe concentrarsi a tentare l’impresa di onorare per un altro turno la Champions di quest’anno.
In vista della sfida-spareggio di domenica sera, la grande novità potrebbe riguardare proprio lo schieramento della difesa e in particolare il portiere. L’obiettivo dichiarato è quello di schierare Maignan nella battaglia di Londra del prossimo 8 marzo. Per farlo è impensabile non mettere nei guantoni e soprattutto nei polpacci del portiere rossonero almeno 180 minuti di rodaggio. Per questo motivo Pioli sta pensando seriamente di ripresentare il francese contro l’Atalanta. Naturalmente il timore atroce che frena il tecnico rossonero è quello di una nuova ricaduta per Magic Mike, viste anche le precedenti esperienze. Dall’altra parte dobbiamo riconoscere onestamente che in questo lungo periodo di assenza di Maignan, il suo sostituto Tatarusanu non ha demeritato, anzi.
Non ci accodiamo ai giudizi superficiali di chi lo ha massacrato additando a lui la maggior parte delle responsabilità per il “mes horribilis” di gennaio. Di sicuro le sue prestazioni sono state in linea con quelle del resto della squadra ma, da quando Pioli ha fortificato la fase difensiva restituendo sicurezza al gruppo, Tatarusanu è stato il primo a beneficiarne. Nelle ultime tre vittorie consecutive è stato uno dei migliori in campo, anzi a dire il vero anche nel derby di campionato si era superato evitando un passivo molto più pesante. Lui stesso ha ammesso che con il nuovo sistema difensivo si sente molto più tranquillo. Sicuramente non è aggraziato e, agli occhi di chi guarda la partita da fuori, non sembra dare grandi sicurezze. Ma se esaminiamo il suo rendimento in campo, c’è poco da obiettare, considerando che si tratta del “dodicesimo”.
Questo discorso va a inserirsi nella delicatissima scelta di Pioli in vista dell’Atalanta. Il dubbio amletico è: rischiare subito Maignan per tirarlo a lucido in vista del Tottenham oppure andare avanti ancora con Tatarusanu in campionato e in Champions per sfruttare il suo buon momento? Ovviamente il grosso punto interrogativo è costituito dalle condizioni fisiche di Maignan perché se rientra anzitempo e si fa male di nuovo lo scenario sarebbe infausto: il francese perderebbe tutta la stagione o a quasi e il rumeno avrebbe ormai staccato la spina, anche in virtù di un contratto che non verrà rinnovato. In questo contesto gli equilibri sono delicatissimi, proprio come la ritrovata fiducia e stabilità della squadra. La scelta di Pioli sul portiere è difficilissima e va ben oltre la sfida contro l’Atalanta. Noi sinceramente non sappiamo quale sia la strada più logica da percorrere, ma abbiamo la sensazione che proprio da questo bivio dipendano in maniera imprescindibile le sorti della stagione rossonera.