Milan, Ibra ci sarà nel derby: non gli interessa la Champions, ha scelto Inter e Juve
Nessuno meglio di lui conosce il suo corpo. È per questo motivo che dopo aver fatto gli straordinari in Coppa Italia contro il Torino, quando era determinante la sua presenza per acquisire la qualificazione, ha dato un’occhiata al calendario e ha visto: Verona, derby e Juve in Coppa Italia, 3 partite in 10 giorni. Ha pensato che se avesse giocato le prima due sarebbe arrivato con poche energie fisiche e mentali alla terza. E allora ha deciso di calibrare gli sforzi e ovviamente ha scelto di non rinunciare alle due partite a cui tiene di più, Inter e Juve appunto.
Parliamoci chiaro, Ibra non è venuto al Milan per vincere o per entrare in Champions League. Ibra è venuto al Milan, come ha detto lui, “per sentirsi ancora vivo” e per togliersi le ultime soddisfazioni da calciatore. Inter e Juve sono due partite che lui vuole vivere, dove vuole sentirsi protagonista, quelle che vuol giocare e provare a vincere sovvertendo qualsiasi logica e qualsiasi pronostico.
Il doppio scontro ravvicinato Inter e Juve valeva pure il forfait contro il Verona. Peccato che senza di lui la squadra ha pagato dazio, è apparsa trasformata. Ovviamente in negativo. Poco male, tanto i punti quest’anno non sono così pesanti. Meglio fare una bella figura contro le due “rivali” con la R maiuscola. Cominciamo dal derby. All’andata è stata una mattanza. Non sembrava nemmeno una partita di calcio vedendo la superiorità nerazzurra che è andata molto oltre al risultato. Anche domenica sera l’Inter è strafavorita. Ha una compattezza, una solidità e una superiorità tecnica evidenti. Poco conta l’assenza di Lautaro, Conte ha a disposizione una rosa che può permettersi di fare a meno dell’argentino ed essere comunque superiore al Milan.
Il miracolo che proverá a fare Ibra è proprio questo: accorciare il gap e far stare il Milan in partita il più possibile. L’obiettivo di Ibra e compagni domenica deve essere proprio quello di rovinare la serata ai nerazzurri. Molto, anzi tutto dipende dallo svedese. E questo lo sa anche Conte: arginato Ibra si ferma il Milan. Il rischio è questo. Ma, a differenza dell’andata, vado a vederla convinto che non faremo una figuraccia. Siamo nelle mani di Ibra. E ci stiamo volentieri.