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    Milan: Ibra a secco, il vero artefice della rinascita è Pioli

    Milan: Ibra a secco, il vero artefice della rinascita è Pioli

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tre gol, tre punti e una certezza. Questo Milan non si ferma più, confermando di essere un’altra squadra dopo la sosta forzata. La vittima di turno è il Parma che si era illuso di fare il colpaccio perché all'intervallo era in vantaggio grazie a un gol di Krunic, ma poi si deve arrendere al gran secondo tempo dei rossoneri che vincono 3-1, a conferma della loro costante crescita alla distanza, grazie a una condizione fisica eccellente. E così il Milan raggiunge il Napoli, anche se teoricamente è ancora settimo per la differenza reti a favore della squadra di Gattuso, a parità di risultati nelle due gare di andata e ritorno. Ma per adesso è un semplice dettaglio, perché quello che conta in prospettiva è la sicurezza con cui giocano gli uomini di Pioli, anche senza il miglior Ibrahimovic in campo per tutti i 94 minuti ma mai preciso al tiro. Sono più precisi di lui, invece, Kessie che firma il pareggio con un gran gol da applausi, Romagnoli bravo a deviare di testa il pallone del sorpasso e infine Calhanoglu perfetto nel tiro del 3-1. Troppo facile alla fine, anche se il Parma sfiora due volte il 2-2 che però sarebbe stato un punteggio bugiardo, per i meriti della squadra di Pioli e i demeriti di quella di D’Aversa, troppo passiva in generale e troppo incerta in difesa. 

    IBRA SPUNTATO - La comune esigenza del turnover fa riscoprire Biglia, che Pioli preferisce per quasi un’ora a Bennacer come compagno di linea di Kessie in mezzo al campo. E davanti a loro si rivede Leao dall'inizio, spostato sulla fascia destra però, perché al centro c’è sempre Ibrahimovic, unica vera punta in assenza di Rebic, inizialmente in panchina. Lo svedese, però, conferma di avere smarrito la precisione dei tempi migliori perché è più bravo a spaventare gli avversari che a trovare la porta, malgrado i numerosi tentativi da ogni parte. E con lui sbagliano tutti i suoi compagni, perché il Milan attacca tanto ma conclude male, difettando di concretezza. Troppo lenti nella manovra, con troppi passaggi laterali, i rossoneri favoriscono l’atteggiamento del Parma che sembra accontentarsi di una gara d’attesa nella propria metà campo. A nulla servono così le accelerazioni di Hernandez sulla sinistra che si conferma più attaccante che difensore e a nulla serve il movimento di Bonaventura, più concreto di Calhanoglu che vaga per il campo senza incidere. 

    LAMPO KRUNIC - Sembra la classica partita da 0-0 con poche emozioni, ma improvvisamente il Parma trova il gol, sorprendendo la difesa rossonera mal posizionata. Gervinho smarca Grassi che si allarga sulla destra e scodella un perfetto cross per Krunic, bravissimo a girare al volo di destro a fil di palo. Stavolta, dopo gli errori di Napoli, Donnarumma è innocente, mentre non sembrano innocenti Romagnoli troppo avanzato come gli capita spesso ed Hernandez, mai presente in fase difensiva. E’ il 44’ del primo tempo e subito dopo proprio il francese ha sui piedi il pallone dell’immediato pareggio, ma lo scarica addosso a Sepe che non si fa sorprendere. 

    BOMBA KESSIE - Il Milan incomincia la ripresa con Calabria al posto del deludente Conti, già ammonito e a rischio espulsione. Ma soprattutto incomincia dimostrando la concretezza mancata nel primo tempo. Nel giro di quattro minuti, infatti, con due tiri fa due gol e ribalta il Parma. Il pareggio arriva grazie a un siluro di Kessie, il migliore in campo, che da venti metri scarica un destro tanto potente quanto preciso, che tocca il palo e si infila alla sinistra di Sepe. E poi ecco il raddoppio con il bel colpo di testa di Romagnoli, su punizione di Calhanoglu, che precede Iacoponi e firma la sua prima rete stagionale. Passata la paura, dopo il ritorno di Bennacer al posto di Biglia, Pioli può rilanciare anche Rebic al posto dell’evanescente Leao. 

    OCCASIONI PARMA - Sembra fatta, ma il Parma rischia di ripetere lo scherzetto del primo tempo. Kulusevski colpisce la traversa e subito dopo Inglese, subentrato a Brugman, costringe Donnarumma alla parata più difficile della partita. E’ la svolta, perché dal possibile 2-2 il Milan passa al 3-1 e il merito è tutto di Bonaventura che vola sulla sinistra e vede libero al centro Calhanoglu, finalmente preciso nella conclusione di destro. E’ il giusto premio per la generosità del turco in particolare e  per questo Milan in generale che può ancora scalare la classifica. Anche senza i gol di Ibrahimovic, perché il vero artefice di questa rinascita si chiama Pioli. 



    IL TABELLINO:
    Milan-Parma 3-1 (primo tempo 0-1) 
    Marcatori: 44'pt Kurtic (P), 9' st Kessie (M), 14' st Romagnoli (M), 32' st Calhanoglu (M). 
    Assist:  44' pt Grassi (P), 9' st, 14' st Calhanoglu (M), 32' st Bonaventura (M). 
    MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Conti (dal 1' st Calabria), Kjaer, Romagnoli, Hernandez (dal 35' st Laxalt); Kessie, Biglia (dall'11 st Bennacer); Leao (dal 16' st Rebic), Bonaventura, Calhanoglu (dal 35' st Krunic); Ibrahimovic. A disp: Begovic, A. Donnarumma, Gabbia, Brescianini, Olzer, Colombo, Maldini. All. Pioli. 
    PARMA (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves (dal 1' st Dermaku), Gagliolo; Grassi (dal 18' st Inglese), Brugman (dal 18' st Hernani), Kurtic; Kulusevski, Cornelius (dal 14' pt Karamoh), Gervinho. All. D'Aversa. A disp: Colombi, Radu, Laurini, Pezzella, Regini, Barillà, Caprari, Sprocati, Siligardi. 
    Arbitro: Massimiliano Irrati. 
    Ammoniti: 33' pt Grassi (P), 34' pt Conti (M), 20' st Darmian (P). 

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