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    Milan, i pro e i contro della conferma di Ibrahimovic

    Milan, i pro e i contro della conferma di Ibrahimovic

    • Federico Zanon
    La scelta è stata fatta. Zlatan Ibrahimovic vuole restare a Milano, vuole continuare a difendere i colori rossoneri almeno per un altro anno. L'attaccante svedese, che a ottobre festeggerà 39 anni, ha preso la decisione di non tornare in Svezia per chiudere la carriera all'Hammarby, ha ancora fame di Milan e l'ha comunicato sia al suo agente Mino Raiola sia Maldini, con il quale il rapporto è ottimo. Da Gazidis, fino a qualche settimana fa contrario a rinnovare il contratto di un ultratrentenne, è arrivata una grande apertura, le parti stanno discutendo i dettagli economici del contratto, la fumata bianca potrebbe arrivare nella prima settimana di agosto. Una conferma che divide i tifosi rossoneri: c'è infatti chi considera Zlatan ancora utile alla causa, chi invece preferisce ripartire da un nuovo profilo, un nuovo numero 9 più giovane, in grado di aprire un ciclo.

    PRO - Sono in molti a credere che Ibra stia facendo e possa fare solo bene al Milan. Dentro e fuori dal campo. Anche in questa bizzarra stagione, pesantemente condizionata dall'emergenza coronavirus, non si è smentito, ha fatto la differenza, con 8 gol e 4 assist in 18 partite tra campionato e Coppa Italia. A tutto questo va aggiunto il suo ruolo di guida, di trascinatore. In rosa non ci sono giocatori con il suo carisma, con la sua leadership, nemmeno il capitano Romagnoli. Stimolante, fino a essere quasi fastidioso, da quando è arrivato la squadra ha fatto il salto di qualità, ha acquisito personalità, gioca a viso aperto contro tutti. Molti giocatori sono migliorati, non solo i giovani: su tutti Calhanoglu, valore aggiunto in questa seconda parte di stagione.

    CONTRO - Confermare Ibrahimovic vorrebbe dire fermarsi e rimandare. Spostare in avanti, almeno di un anno, il nuovo inizio. Vorrebbe dire affidarsi ancora una volta all'usato garantito, ma anche contare su una presenza ingombrante, che difficilmente accetterebbe di stare fuori, di poter diventare un'alternativa a un titolare. Puntare su Ibra significa non cercare sul mercato un big in attacco, ma affidarsi a un 39enne che, nonostante sia un professionista maniaco dei dettagli e della cura del proprio corpo, non può pensare di giocare ad alti livelli per una stagione intera.
     

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