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Milan, i numeri di una crisi senza fine: i rinnovi di Giroud e Leao non bastano, ecco cosa serve
PROBLEMA ‘PICCOLE’- Il paradosso rossonero è che le due vittorie più nette sono arrivate contro due top come Napoli e Lazio battute rispettivamente con il risultato di 0-4 e 2-0. Contro le squadre che lottano per non retrocedere il Milan proprio non riesce a segnare (è successo contro Empoli e Spezia) e ha ottenuto una sola vittoria su cinque (mancano altre due scontri contro Samp e Verona) mentre nel girone di andata non avevano mai perso, con 5 vittorie e 2 pareggi. Una spiegazione risiede nell’incapacità di reggere il doppio impegno tra serie A e Champions League con un uso massiccio del turnover che ha portato a una crisi d’identità oltre che a un sacrificio della qualità tecnica che risiede in pochi giocatori. Pioli ha delle responsabilità evidenti perché non è riuscito a trovare delle varianti nel gioco e un piano B contro quelle squadre che non lasciano spazi per giocare sulle ripartenze.
SOS ATTACCO- Per tutta una serie di motivi l’ultimo mercato estivo non ha portato alcuna miglioria rispetto alla rosa che ha vinto l’ultimo scudetto. Anzi, la sensazione è che la squadra si sia anche indebolita con le partenze di Kessie e Romagnoli. Le delusioni De Ketelaere e Origi hanno acuito quello che è un problema cronico per il Milan: il gol. Ecco perché serviranno almeno 2/3 innesti di qualità nel reparto offensivo per dare una svolta, i rinnovi di Giroud e Leão sono importanti ma non possono bastare.