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Milan, Ibrahimovic depotenziato: riflette sul suo ruolo
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QUINDICI GIORNI - Le due settimane di sosta per gli impegni delle Nazionali saranno fondamentali per capire quello che sarà il nuovo assetto societario del Milan: Giorgio Furlani ha in programma contatti con Fabio Paratici, Igli Tare e Tony D'Amico per la poltrona del nuovo direttore sportivo. Dopo il primo casting londinese è entrato in scena il CEO rossonero che vuole avere l'ultima parola sulla scelta definitiva. Con buona pace di Zlatan Ibrahimnovic che aveva già trovato un'intesa di massima proprio con l'ex Lazio Igli Tare. L'ex campione di Malmoe ha recepito il messaggio dei giorni scorsi: tutto passa intorno alla figura del CEO che ora si interessa maggiormente anche del lato sportivo. Un'invasione di campo che sicuramente non lascerà indifferente quella che rimane la figura dirigenziale più vicina al patron di Red Bird Gerry Cardinale.

LASCIA O RADDOPPIA? - Furlani ha ottenuto dal patron del fondo RedBird quello che voleva: libertà d'azione e fiducia. Un aspetto importante quest'ultimo e tutt'altro che scontato considerando le delusioni sportive ed economiche patite in questa stagione. Non ha chiesto di intervenire sul ruolo di Ibrahimovic ma è abbastanza evidente la subordinazione dello svedese. Ovvero del braccio destro istituzionalizzato proprio di Gerry Cardinale. Zlatan accetterà un ruolo inferiore a quello dell'amministratore delegato? I dubbi, allo stato attuale, non sono solo nostri. Si entra quindi in una settimana molto delicata per le sorti del Diavolo: prima la scelta di Ibrahimovic, poi il nuovo direttore sportivo, poi l’allenatore.
Commenti
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Non lo sa neanche lui il suo ruolo :-)