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    Milan graziato dall'Udinese: Pioli sbaglia la formazione, poi rimedia, ma così è vietato sognare lo scudetto

    Milan graziato dall'Udinese: Pioli sbaglia la formazione, poi rimedia, ma così è vietato sognare lo scudetto

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Ibrahimovic fa 300 gol nei massimi campionati europei, ma la sua ultima prodezza in pieno recupero vale soltanto un punto e non tre. Giusto così, perché il Milan regala un tempo all’Udinese per colpa delle scelte sbagliate di Pioli ma anche delle tante, troppe, omissioni dei titolarissimi, a cominciare da Hernandez, e nel finale viene graziato da Beto che fallisce il 2-0 prima del definitivo 1-1. Un pareggio, acciuffato grazie al primo vero tiro in porta, che in realtà è una mezza sconfitta, prima tutto perché l’Inter oggi potrebbe scavalcare i rossoneri in testa alla classifica e poi perché i rossoneri fanno un grosso passo indietro a livello di gioco, mostrando gravi incertezze in tutti i reparti che non autorizzano nuovi sogni da scudetto. Rovesciando il discorso, l’Udinese può recriminare per la grande occasione persa, perché ha fallito troppe occasioni per dare il colpo di grazia al Milan, specialmente nel primo tempo.  

    IBRA SPRECA - Il primo tempo, infatti, sembra la riedizione di Milan-Liverpool, perché i titolari dell’Udinese mettono in difficoltà i rossoneri come la riserve degli inglesi. L’unica differenza è che stavolta la squadra di Pioli non va nemmeno in vantaggio e la colpa è di sua maestà Ibrahimovic che calcia malamente sopra la traversa il pallone del possibile 1-0. Il problema non è soltanto la sua assenza nel tabellino dei marcatori, ma la confusione dei suoi compagni che in tutto il primo tempo non calciano nemmeno una volta nello specchio della porta avversaria, difesa da Silvestri. 

    BETO NON SPRECA - L’Udinese, invece, affidata per la prima volta a Cioffi, l’ex vice di Gotti, attacca con la spinta dell’ex rossonero Deulofeu e mette in costante difficoltà   Bakayoko, preferito chissà perché a Tonali, come compagno di reparto di Bennacer che invece rimpiazza Kessie, escluso per i suoi recenti errori. E non a caso proprio un difettoso controllo di Bakayoko apre un’autostrada a Beto che sfrutta la libertà concessagli da Romagnoli e Tomori e calcia verso Maignan che respinge di piede. Beto, però, è pronto ad anticipare i due difensori rossoneri e ribatte in porta di sinistro il pallone del meritato vantaggio.

    MILAN IN APNEA - Non siamo ancora a metà del primo tempo, per cui il Milan avrebbe tutto il tempo per pareggiare. Avrebbe, appunto, perché proprio quando ci si attende la reazione dei rossoneri si scoprono tutti i loro limiti. Incerto in difesa, dove si sente e si sentirà sempre la mancanza di Kjaer, senza la spinta di Theo Hernandez a sinistra davanti al quale fa scena muta Krunic, con l’unica luce accesa da Florenzi a destra alle spalle del generoso Saelemaekers, il Milan si limita a improvvisare perché nemmeno Diaz riesce a inventare qualcosa. E così l’Udinese potrebbe persino raddoppiare con Molina e soprattutto con Beto, che costringe Maignan a una provvidenziale uscita sui suoi piedi. Quando si sbaglia tanto si rischia di essere puniti, ma Diaz nell’unica vera azione del Milan in tutto il primo tempo calcia fuori, prima che Hernandez segni inutilmente perché partito in chiaro fuorigioco. 

    TRIPLO CAMBIO - Graziato dall’Udinese, la cui unica colpa è stata quella di non segnare il secondo gol, Pioli dopo l’intervallo ammette indirettamente di avere sbagliato la formazione iniziale, perché effettua un autentico trapianto del centrocampo, inserendo i due titolari Tonali e Kessie al posto di Bakayoko e Bennacer, con l’opportuno rilancio di Messia a destra e il dirottamento di Saelemaekers a sinistra, dove non si era mai visto Krunic. Oltre ai cambi la differenza la fa la mentalità perché il Milan riparte chiudendo l’Udinese nella propria metà campo, come non aveva mai fatto prima. Ibrahimovic ha di nuovo una palla gol per segnare, ma anche stavolta spara alto. La necessità di scoprirsi rischia di concedere spazi ai padroni di casa, che cercano di sfruttare il contropiede con Makengo e Udogie sulla sinistra. 

    RISCATTO IBRA - Visto che il tempo passa ma il gol non arriva, Pioli toglie Saelemaekers e rilancia Castillejo a destra per sfruttare il talento di Messias come trequartista in aggiunta a Diaz, per offrire più palloni d Ibrahimovic. La mossa aiuta il Milan a schiacciare sempre di più l’Udinese e per l’ultimo assalto Pioli si affida anche a Daniel Maldini, che rileva Diaz sul campo dove suo papà Paolo, ad appena 16 anni, esordì in serie A il 20 gennaio 1985. Subito dopo, lo scatenato Beto sfiora il palo alla sinistra di Maignan, ma è l’ultimo lampo dell’Udinese che poi cerca invano di difendere il vantaggio facendo le barricate davanti a Silvestri. Sembra che Nuytinck e compagni ce l’abbiano fatta e invece al 2’ dei 4’ di recupero, che poi diventano 6’, Ibrahimovic si riscatta con la girata del pareggio. Quanto basta per evitare la terza sconfitta in campionato del Milan, ma non per evitare il rischio di essere scavalcato dall’Inter e raggiunto dal Napoli.

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    IL TABELLINO 


    Udinese-Milan 1-1 (primo tempo 1-0)


    Marcatori: 17′ Beto (U), 45’+2′s.t. Ibrahimovic (M).

    Udinese (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Perez; Molina, Arslan (dal 25′ s.t. Jajalo), Walace, Makengo, Udogie (dal 17' s.t. Zeegelaar); Beto, Deulofeu (dal 25′ s.t. Success). All. Gabriele Cioffi.

    Milan (4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Tomori, Romagnoli, Theo Hernandez; Bakayoko (dal 46′ Kessie), Bennacer (dal 46′ Tonali); Saelemaekers (dal 69′ Castillejo), Diaz (dal 36' s.t. Maldini), Krunic (dal 46′ Messias); Ibrahimovic. All. Stefano Pioli.

    Arbitro: Francesco Fourneau di Roma 1.

    Ammoniti: Perez (U), Deulofeu (U), Castillejo (M), Zeegelaar (U).

    Esplusioni: 45’+4′ Success (U) per condotta violenta.

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