
Milan, Gimenez non segna da un mese: ecco cosa cambierà per l’attaccante messicano
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Un assist al debutto, in Coppa Italia con la Roma, un gol all'Empoli e uno al Verona nelle due successive uscite in campionato. Un altro, amaro, in Champions League contro la sua ex Feyenoord. Santiago Gimenez si era presentato al Milan indossando sempre il vestito di gala. Dal Messico l’entusiasmo è straordinario e anche dai tifosi rossoneri. Da quel momento in poi arriva un primo passaggio che non può essere quello giusto: Santi si sente investito di una responsabilità superiore, quasi da salvatore della patria. E la luce inizia a farsi meno forte con il digiuno da gol nelle ultime 4 partite (1 solo assist a Leao contro il Bologna).
CALMA E SANGUE FREDDO - L’errore che il Milan e tutto l’ambiente non deve fare è quello di farsi prendere dall’irrazionalità nei giudizi sul nazionale messicano. Da un lato c’è la naturale grande attesa di un centravanti che risolva una questione che, salvo Olivier Giroud, il club rossonero si porta avanti da più di 10 anni. Dall’altro un ragazzo che arriva da un curriculum di tutto rispetto in Champions League ma allo stesso tempo da un campionato qualitativamente meno importante e con meno pressioni come quello olandese. Gimenez ha bisogno di crescere con il Milan, non è il giocatore che può far crescere subito il Milan. Ha un naturale bisogno di ambientarsi, conoscere e sbagliare, quando necessario. Senza dimenticare che non è arrivato nel Milan del 19esimo scudetto ma in una squadra piena di problemi interni e ambientali, con una classifica difficile e nel mezzo della contestazione dei tifosi e in una condizione fisica influenzata dall’infortunio muscolare subito nella sfida di Champions contro il Bayern Monaco.
LAVORO E CONNESSIONE - L’ultima settimana
piena di lavoro senza impegni, come anche sottolineato da Sergio Conceicao in conferenza stampa, è servita alla squadra per lavorare su alcuni principi di gioco sia a livello difensivo che offensivo. E da questo lavoro può e deve trarne beneficio Santiago Gimenez: l’attaccante messicano si è perso nel gioco lento e orizzontale delle ultime partite. Un primo step sarà quello di migliorare la connessione con la squadra e, in particolare, con i suoi esterni offensivi. L’idea generale del tecnico e dei compagni è quella di avere a che fare con un giocatore importante con delle caratteristiche che devono essere valorizzate. E non sarà sicuramente un digiuno da gol di un mese a cambiare certe convinzioni.
CALMA E SANGUE FREDDO - L’errore che il Milan e tutto l’ambiente non deve fare è quello di farsi prendere dall’irrazionalità nei giudizi sul nazionale messicano. Da un lato c’è la naturale grande attesa di un centravanti che risolva una questione che, salvo Olivier Giroud, il club rossonero si porta avanti da più di 10 anni. Dall’altro un ragazzo che arriva da un curriculum di tutto rispetto in Champions League ma allo stesso tempo da un campionato qualitativamente meno importante e con meno pressioni come quello olandese. Gimenez ha bisogno di crescere con il Milan, non è il giocatore che può far crescere subito il Milan. Ha un naturale bisogno di ambientarsi, conoscere e sbagliare, quando necessario. Senza dimenticare che non è arrivato nel Milan del 19esimo scudetto ma in una squadra piena di problemi interni e ambientali, con una classifica difficile e nel mezzo della contestazione dei tifosi e in una condizione fisica influenzata dall’infortunio muscolare subito nella sfida di Champions contro il Bayern Monaco.
LAVORO E CONNESSIONE - L’ultima settimana
piena di lavoro senza impegni, come anche sottolineato da Sergio Conceicao in conferenza stampa, è servita alla squadra per lavorare su alcuni principi di gioco sia a livello difensivo che offensivo. E da questo lavoro può e deve trarne beneficio Santiago Gimenez: l’attaccante messicano si è perso nel gioco lento e orizzontale delle ultime partite. Un primo step sarà quello di migliorare la connessione con la squadra e, in particolare, con i suoi esterni offensivi. L’idea generale del tecnico e dei compagni è quella di avere a che fare con un giocatore importante con delle caratteristiche che devono essere valorizzate. E non sarà sicuramente un digiuno da gol di un mese a cambiare certe convinzioni.
Commenti
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BEH DAI ALMENO è COSTATO POC... COME DITE??? SEGNATEVELO SARà DECISIVO IN CHAMPIONS.. COME DITE??...