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Milan: Giampaolo trovi il coraggio di escludere questo Piatek
PIATEK IN DIFFICOLTÀ - L'attaccante polacco, inutile nasconderlo, è in difficoltà sia fisica che mentale. Giampaolo lo ha ribadito più volte, prima nel corso della pre-stagione: "Dai report emerge che Piatek ha un indice alto della percezione della fatica e la deve smaltire più di tutti", e poi dopo la gara contro il Brescia: "Piatek è un grandissimo giocatore ma se non gioca non finisce il mondo". A quella gara fece eco il polacco che segnando il rigore che ha deciso la sfida contro il Verona esultò polemico zittendo tutti davanti alla telecamera, ma ora il problema si è ripresentato.
IL CORAGGIO DI CAMBIARE - Da Milanello filtrano rumors di una incompatibilità fra i due, con le richieste di Giampaolo (più movimenti per la squadra) che non sono recepite dal polacco il cui obiettivo resta quello di finalizzare il gioco. Se a questo si aggiunge una condizione fisica precaria l'equazione sul perché il Milan (e Piatek) fatichino a concludere verso la porta ha un risultato scontato. E allora? La soluzione potrebbe essere quella già vista contro il Brescia quando alla seconda giornata Piatek andò in panchina in favore di André Silva. Serviva metterlo in vetrina per trovargli una sistemazione e così fu, ma oggi mettere in panchina il polacco vorrebbe dire fare una scelta ancor più coraggiosa. .
SENZA RIFERIMENTI - Sì perché in rosa non c'è una vera prima punta che per caratteristiche può sostituirlo. Leao ha dimostrato di essere in forma, Rebic scalpita per avere più minuti largo in fascia e perfino il deludentissimo Suso rischia di trovarne giovamento. E perché no, con più spazi e meno riferimenti, contro una squadra in difficoltà come il Torino che tenderà a chiudersi, escludere Piatek scegliendo un tridente "leggero" potrebbe anche essere la mossa decisiva. Servirà coraggio, Giampaolo ne avrà?