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    Milan, Giampaolo è in confusione: da domenica si gioca la panchina

    Milan, Giampaolo è in confusione: da domenica si gioca la panchina

    • Daniele Longo
    Una sconfitta amara perchè arriva forse al culmine del miglior Milan della stagione, almeno per sessanta minuti. Intensità, buone trame ma troppi errori sotto porta. Il Diavolo non ha la cattiveria giusta nei momenti clou della gara e questo è un aspetto che fa la differenza. Non tutte le responsabilità di questa terza sconfitta sono da additare a Giampaolo perchè i giocatori hanno colpe fin troppo evidenti in termini di personalità e capacità di soffrire. Ma sul tecnico rossonero pesano alcune scelte che si sono rivelate deleterie.

    DUE PARTITE DECISIVE - Pesano come macigni i due errori di Piatek (buona partita sul piano dei movimenti la sua, ma ha perso il killer instinct) e Kessie. Si è visto un Milan con buona qualità ma che si è sciolto come neve al sole troppo presto e con un risultato ancora totalmente in bilico. Giampaolo, come spesso gli accade in questo avvio, ha sbagliato il cambio Leao-Bonaventura: il portoghese era l'attaccante più pericoloso e sostituirlo con Bonaventura ha provocato una scossa negativa. I rossoneri hanno abbassato il baricentro prestando il fianco a un Torino galvanizzato dallo strapotere fisico di Belotti e Zaza. Perchè non inserire subito Rebic e provare a chiudere la partita? Il croato è entrato in campo tardivamente e ha dovuto cambiare ben tre ruoli in pochissimi minuti. Segnali di  confusione e scarsa lucidità del tecnico che vanno a offuscare quanto di buono fatto prima sia in termini di gioco che di risultato. Maldini nel pre-partita gli ha confermata la fiducia perchè è stata una scelta precisa ma Giampaolo si gioca tutto nel doppio confronto contro Fiorentina e Genoa. Boban è deluso dalla mancanza di risultati, un clamoroso ribaltone non è da escludere. 

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