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    Milan, Giacinti: 'Alle bambole prendevo la testa e la usavo come una palla. Dopo il calcio? Magari al bar a fare cocktail'

    Milan, Giacinti: 'Alle bambole prendevo la testa e la usavo come una palla. Dopo il calcio? Magari al bar a fare cocktail'

    Nel Milan ha cancellato una maledizione: quella del numero 9. Sì, perché dopo Filippo Inzaghi non è si è visto più nessuno segnare così, fino al suo arrivo: Valentina Giacinti è uno dei simboli del Milan. E con lei la 9 è tornata a segnare. E oggi il capitano della squadra di Maurizio Ganz si racconta a Spoertweek: "Tacchi? Magari una stivaletto e una bella giacca. Tatuaggi? Ne ho più di uno, tutti con un significato. Gol decisivi? Segnare nel derby è un'emozione doppia, quattro gol poi... indescrivibile. Io ero già felice perché avevamo ribaltato la partita. Come mi definisco? Genuina". 

    4 GOL IN UN DERBY E ALTAFINI - "E' stato carino José, mi ha mandato un vocale per farmi i complimenti e raccomandarmi di farne 4 anche alla Juve, come lui. Non sapevo nemmeno di questo record, non bado alle statistiche. Sapevo di aver raggiunto quota 50 gol con il Milan, questo sì". 

    LA MAGLIA - "La maglia tolta? Sinceramente non ci ho pensato, è stato un gesto liberatorio. Io sono così, mi lascio trasportare, forse un po' troppo. Ho preso un cartellino giallo e la mia compagna Veronica Boquete mi ha detto "vedi di non fare altre stupidate". Allora mi sono calmata e ho pensato a non fermarmi". 

    ALTRI COMPLIMENTI - "Tante chiamate, mi sono arrivati complimenti da Bobo Vieri, che è il mio idolo. Ma ovviamente le congratulazioni più importanti sono quelle delle mie compagne. E anche i ragazzi del Milan maschile ci sono molto vicini. Mi sento spesso con Leao, Romagnoli, Kalulu e Calabria. Siamo una famiglia. Il club dà importanza al settore femminile, il nostro ad Gazidis e il ds Massara vengono alle partite. Franco Baresi ci segue spesso e Gazidis diche che da me vuol 20 gol a stagione. Una carica in più". 

    IL CALCIO - "Avevo la passione dentro. Il mondo non cambierà finché continueremo a pensare che per i bambini si fa il fiocco azzurro e alle bambine si regalano cose rosa e bambole. Magari alle bambine potrebbe piacere, che ne so, il verde. Sa che cosa facevo con le bambole? Prendevo la testa e la usavo come la palla. A un certo punto hanno capito che forse era meglio smettere di regalarmi bambole". 

    GANZ - "Ascolto ogni allenatore, sono abituata così, perché ciascuno può darti qualcosa. Da tutti si impara". 

    IL TEMPO LIBERO - "Quando si poteva uscivo con gli amici. Mi piace andare in sala giochi a giocare a basket, ha presente quel gesto ripetitivo di provare a fare canestro? Ecco, quello mi rilassa. La vita è bella il mio film preferito. Rido o piango? Durante la giornata rido e sorrido, poi alla sera divento malinconica, è il momento in cui pensi a te stessa a quello che succede nel mondo". 

    DOPO IL CALCIO - "A volte penso che vorrei restare nel pallone, la mia passione. Altre volte mi vedo in un bar. A preparare cocktail o cappuccini, a fare festa. Ah, c'è anche il karaoke. Mi piace un sacco". 

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