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Milan, Gattuso: 'Ho passato giorni difficili, nessuno ha chiesto di andare via. Spero in Bacca, su Kalinic...'
SUL RIPARTIRE DALLA PASSATA STAGIONE: 'Quello è il passato, arriverà qualcuno e lo dirà anche il direttore. Gli alibi si mettono da parte, serve entusiasmo e credere in quello che si fa. Le problematiche ci sono e ci sono state, dobbiamo pensare solo a lavorare. Il calcio lo vivo in un modo solo, sono così, è una caratteristica che non cambierò. Mi piace guardare negli occhi i miei ragazzi, spronarli".
SULLE SENSAZIONI E DIFFICOLTA': "Dico sempre la verità, sono stati 50 giorni non facili per me. Vi posso garantire che ho passato di peggio, in situazioni difficili. Sono abituato, sono convinto che si può solo migliorare. Ho sentito tante voci, a oggi nessun giocatore mi ha chiesto di andare via, non mi risulta. Partiamo con una base importante, vedremo se questa squadra verrà rinforzata".
SU GATTUSO COME GARANZIA: "Sento questa pressione addosso ma non mi fa paura. Sono convinto che da solo posso fare ben poco, questa è una grande società, storica. Bisogna dire le cose come stanno: la proprietà ha avuto difficoltà, ma non ci ha mai fatto mancare nulla. La squadra è stata bene, poi è normale che quando il Presidente non è tutti i giorni con noi è tutto più difficile. Dobbiamo onorare questa società, ce la devo mettere tutta, ce la dobbiamo mettere tutta. Mi sento un capo ultrà, il primo tifoso, per me è un onore allenare questa squadra".
SULL'OBIETTIVO STAGIONALE: "Vedremo, la base è importante. Non posso rinnegare quanto detto in questi mesi, per rafforzare la squadra i dirigenti sanno che tipologie di giocatori mi piacciono, considerando che anche le altre squadre si sono rinforzate. Spero che arrivi qualcuno altrimenti sto bene così".
SUL MERCATO AUTOFINANZIATO: "Io ho sempre detto che ci vuole un attaccante esterno, una mezzala con le caratteristiche di Kessie, Abbiamo Bacca, Kaliniic, ANdrè Silva e Cutrone: se non si muovono gli attaccanti, nessuno arriverà".
SULL'ESCLUSIONE DALLA EUROPA LEAGUE E LA DELUSIONE: "Mi preoccupa nel quotidiano di, non la parola credibile, pizzicarli nell'orgoglio, di prepararli sulla testa. La testa è che l'Europa si gioca, poi se non sarà così pazienza. Appena sapremo dal Tas vedremo, altrimenti penseremo che quella competizione la giocheremo".
SULLE RICHIESTE DELLA PROPRIETA': "Secondo te(riferito al giornalista ndr) con tutte le problematiche...Ho parlato tanti giorni a maggio con il dottore Fasssone e con il direttore Mirabelli su quello che vogliamo fare. Di obiettivi non abbiamo ancora parlato, con la situazione attuale..."
SUI PORTIERI: "Chi sta meglio gioca, sarà difficile scegliere..."
SU ANDRE' SILVA: "Il campo parlerà, per me in questo momento ti parlo di Bacca. Spero che arrivi di far fatica, di sudare e con la voglia di andare via. Se deve rimanere qui, lo deve fare come dico io e non come dice lui. So quello che mi può dare Cutrone, Andrè sa che si deve dare una svegliata, è passato un anno e quello che ha fatto non basta. Non si sa chi partirà titolare, nella mia testa so quello che mi possono dare".
SU BUFFON: "Non avrei mai pensato di vederlo ancora protagonista a 40 anni ed è andato in una società gloriosa come il Psg, una delle più grandi. Mi ha sorpreso, nel 2010 aveva la schiena a pezzi, tutti dicevano che era finito e invece siamo qui a parlare di lui".
SU HALILOVIC: "Quante mezze punte vedete che stanno giocando mezzala? Lo vedo li. Ha giocato in quel ruolo, ha caratteristiche diverse: meno incursioni di corsa, ma più tecnico".
SUI PROFILI VISTI AI MONDIALI: "Non servivano i Mondiali per conoscere i giocatori, ci sembrava giusto andare lì. Non dobbiamo prendere tanto prendere, chi arriva deve avere caratteristiche ben precise".
SULLA VOGLIA DI SANA NORMALITA': "Da quando sono qui, faccio solo l'allenatore rispetto alle altre esperienze. Da due giorni sto molto meglio, sono tornato a Milanello e faccio quello che mi piace. Il momento più brutto è stato quando finivo il tempo con la famiglia, rompevo sempre al direttore".
SUL MODULO: "Si, pensiamo anche a un piano B non solo a partita in corso. Vogliamo lavorare su qualche nuovo concetto, rimarrà sicuramente il centrocampo a 3, qualche modifica ci sarà".
SU ZAZA: 'Abbiamo Patrick che ha le sue stesse caratteristiche. Se non esce nessun attaccante, non arriva nessun attaccante".
SUL CASO KALINIC AL MONDIALE: "Ha sbagliato solo un aspetto. Lui ha sempre sofferto a livello di pubalgia, gli dava fastidio. Quando è andato via di qua, non è stato onesto col suo allenatore. Quando becchi un allenatore sanguigno che pensa che devi andare sempre a 1000 all'ora è venuta fuori questa problematica. Ho parlato con lui. Non è facile allenarlo, ma è molto sensibile, non porta rancore. Quando chi lo circonda gli parla sempre in faccia si sa comportare. L'errore più grande che ha fatto è non essere stato onesto col suo allenatore".
SULLA VOGLIA DI LAVORARE CON IL DIRETTORE: "Siamo una coppia che lavora dalla mattina alla sera, ci guardiamo negli occhi e non ci dobbiamo convincere. Si fanno le cose per il bene del Milan, prima di sbagliare ci insultiamo, ci guardiamo, qualche volta in dialetto calabrese, altre volte in inglese".
SUL CAMBIO DI PREPARATORE DEI PORTIERI: "C'è anche Gigi Ragno che ha avuto la stessa metodologia di Magni. Tutta la gente che è arrivata ha lavorato nel Milan, ho preferito fare una scelta così perché non posso perdere tempo su come funzionano le cose. La scelta è stata questa. Con Magni perdiamo un grande professionista, è stata una scelta sia mia che societaria, abbiamo cercato un professionista come Valerio. Volevamo cambiare un po'. Con un portiere come Reina abbiamo pensato di cambiarlo. E' stata una scelta mia e societaria".