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Milan, Gattuso durissimo: 'A tratti sembriamo una banda musicale'
Sulla sconfitta: "Per giocare a calcio non basta saper giocare tecnicamente, quando manca l'anima, quando manca la voglia... Dopo Napoli tutti ci hanno fatto i complimenti. C'è grande involuzione, facciamo le cose a metà, non si può creare e poi fare tanti movimenti sbagliati. Il problema non è una o due punte, dobbiamo ritrovarci, ritrovare la voglia di stare in campo, il responsabile più grande sono io. Non ho segnali durante la settimana, la squadra si impegna sempre. Poi quando vedo le interpretazioni sbagliate devo farmi una domanda e darmi una risposta".
Sul momento: "L'intensità fisica manca ed è un dato di fatto. Ero preoccupatissimo del Benevento, è una squadra sbarazzina che sa quello che deve fare. Adesso è facile assumerci le responsabilità, da un po' di tempo a questa parte dobbiamo capire quelli che siamo. Dobbiamo giocare con grande attenzione tecnico/tattica, non possiamo interpretare la partita ognuno a modo suo. E' stata una figuraccia, sono il primo a metterci la faccia, è troppo facile venire qui e dire che siamo stanchi. Bisogna metterci a disposizione. A tratti sta venendo a mancare tutto questo".
Su quello che non è andato: "Abbiamo creato tanto ma ci muoviamo al contrario, a tratti sembriamo una banda musicale. So che il momento degli attaccanti è difficile, poi non abbiamo Calhanoglu e non c'è un giocatore per sostituirlo, come manca un giocatore per sostituire Suso. E' l'applicazione che non mi piace, abbiamo fatto movimenti che non abbiamo mai provato. Oggi bisogna lavorare su questo, abbiamo tanti giovani che hanno pressione addosso perché non riescono a fare gol. Non è un caso che facciamo tanti tiri in porta e non riusciamo a fare gol". Sulla pressione mancante: "Col 4-4-2 non abbiamo fatto pressione, la responsabilità più grande è la mia, bisogna essere obiettivi e onesti. La scelta di mettere i due attaccanti era la mia e si sapeva. So ciò che non va. Quando non stai bene e giochi con organizzazione puoi sopperire alle lacune".
Su cosa fare: "Dobbiamo riuscire a guardarci in faccia e capire qual è il problema. Il problema è come si fanno le cose e come si interpretano. Bisogna capire quello che abbiamo fatto, non basta saper giocare a calcio, ci vuole grande applicazione, dobbiamo sentire la puzza prima, non dopo, poi è troppo tardi. E' quello che ci sta mancando".
Su cosa prova: "Provo tanta amarezza, mi vergogno. Il pericolo lo annusavo da giorni, sono stato ben chiaro. Forse non ho fatto capire abbastanza l'importanza. Era una partita molto difficile per noi, contro il Benevento se non fai le cose bene ti mettono in difficoltà".