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    Milan, Gattuso: 'Assurdo giocare alle 12.30 dopo l'Europa League'

    Milan, Gattuso: 'Assurdo giocare alle 12.30 dopo l'Europa League'

    Il tecnico del Milan Gennaro Gattuso ha commentato ai microfoni di Milan TV la sfida al Dudelange e i prossimi impegni dei rossoneri: "Partite facili non ne esistono. Sulla carta sembrano passeggiate, ma poi quando si cambiano tanti uomini è così. Per dare continuità ci vogliono quattro o cinque partite in fila, per alcuni allenarsi e poi giocare ogni tanto non funzione. Loro sanno giocare, tengono bene il campo e sanno palleggiare. Sul 1-2 non è stato facile ribaltarla. Quando ci sono queste gare non sono mai tranquillo per tanti motivi. Spiace per i due gol ma ora andiamo avanti, ci giochiamo tutto ad Atene e va bene così con i tre punti".

    SUL MILAN AD ATENE PER LA STORIA - "Non lo so. Ci penserò quando andremo là a giocare. Ora penso a recuperare qualche giocatore e fare più punti possibili fino alla sosta. Ieri era tosta, mi è piaciuto lo spirito con la quale l'abbiamo ribaltata. I ragazzi sapevano che non potevamo perdere e ho visto cambiare gli occhi. Avessimo perso o non vinto sarebbe stato un disastro mentale, un macigno pesantissimo da portarci dietro. Contento della reazione, lo ripeto".

    SUL GOL DI CALHANOGLU - "È un ragazzo un po' particolare. Ha una qualità incredibile ma a livello personale ha bisogno di affetto, di sentirsi importante. Con la Lazio mi ha fatto arrabbiare, quelle due palle gol che ha avuto doveva spaccare la porta. Ha troppa qualità per sbagliare. Da lui mi aspetto tecnica e balistica, di rivedere gol come quello fatto col Dudelange".

    SU MILAN-PARMA - "Mi sembra assurdo giocare alle 18.55 e poi fare l'anticipo della domenica, non voglio fare polemica ma proprio non capisco... Comunque ci sarà da battagliare, non voglio scuse e siamo più forti anche di questo. Il Parma è forte e quando ribalta l'azione ha dei missili in attacco. Dobbiamo essere bravi. Se giochiamo come col Dudelange non basta, servono più energie. Il loro sesto posto non è un caso".

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